Pepe Reina ieri sera, contro il Feyenoord in Champions League, ha offerto una prestazione di grande livello, come evidenziato dai giornali che stamane lo hanno celebrato con voti altissimi. Il portiere spagnolo era stato nell’occhio del ciclone in quest’ultimo periodo per via delle poco convincenti prove, specialmente contro Spal e Shakhtar. Da grandissimo campione, il numero 1 azzurro ha invertito il trend delle ultime prestazioni e zittito la critica.
I tifosi sperano di assistere sempre a questo tipo di performance; le parate decisive di Pepe possono realmente rappresentare un’arma in più per il raggiungimento di grandi traguardi. Inconsciamente però tutti sanno che l’estremo difensore partenopeo è croce e delizia, capace di parate strepitose ma anche di distrazioni. Lo è sempre stato, anche ai tempi di Liverpool quando era l’idolo incontrastato della Kop (la storica curva di Anfield, ndr). Un dato però può tranquillizzare i supporters azzurri. Al momento, fatta eccezione per la partita in Ucraina, il Napoli non ha pagato dazio in termini di punti alle insicurezze del proprio portiere.
Reina, al di là del valore tecnico, nello spogliatoio azzurro è un autentico leader. La capacità di iniziare l’azione con i piedi, il modo in cui comanda la linea difensiva, l’esperienza nella gestione di alcuni momenti della gara, sono elementi da tenere assolutamente presenti quando si fanno valutazioni sul campione iberico. È troppo facile evidenziarne solo gli errori. In una valutazione complessiva vanno tenuti in considerazione tutti gli aspetti.
Ieri sera sul gol subito nel finale si è praticamente imbestialito, reazione che poi ha avuto anche Maurizio Sarri una volta rientrato nello spogliatoio. Quando un giocatore in campo ha la stessa reazione del proprio allenatore, probabilmente è più di un semplice giocatore….
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