Partenza da record per gli uomini di Maurizio Sarri in questo inizio di stagione. Questo però non è bastato per assicurarsi la vetta solitaria della classifica. Gli azzurri condividono la prima piazza con, indovinate un po’, la Juventus. Fare calcoli in questo momento non avrebbe senso; il Napoli deve rimanere concentrato e guardare solo in casa propria ma è giusto comunque dare uno sguardo alle avversarie mettendo in cascina quanti più punti possibili. Punti che, molto probabilmente, si potrebbero rivelare decisivi nel finale di stagione. Vincere quindi, imperativo categorico per i partenopei che domenica alle 12.30 a Fuorigrotta se la vedranno contro il Cagliari dell’ex Massimo Rastelli. Sulla carta una partita abbordabile, ma guai ad abbassare la guardia. L’esperienza insegna che nessuna gara è priva di insidie.
La squadra azzurra arriva all’impegno con un ruolino di marcia impeccabile, 6 vittorie nelle prime 6 giornate, con il miglior attacco d’Europa. Sardi che invece attraversano un periodo abbastanza grigio avendo subito due sconfitte tra le mura amiche nelle ultime due giornate. Napoli in formazione tipo, davanti i 3 folletti con Jorginho ed Hamsik a centrocampo. Da valutare le condizioni di Albiol, colpito da problemi alla schiena. Per sostituirlo pronti uno tra Maksimovic e Chiriches con maggiori chances per il primo. Cagliari invece che deve fare i conti con le precarie condizioni fisiche di Farias e l’ex azzurro Pavoletti: non è da escludere che il tecnico Rastelli possa optare per un cambio modulo schierando il solo Joao Pedro alle spalle di Sau.
Quest’anno il gap tecnico con la Vecchia Signora pare essersi ulteriormente ridotto e forse mai come prima si può parlare di scontro alla pari. Segnali confortanti stanno arrivando per quanto riguarda la crescita della tenuta mentale, necessaria per compiere il definitivo step e colmare la distanza dai bianconeri. Il Napoli è stato autore già di tre rimonte in questo inizio di torneo e in qualunque momento della gara pare essere finalmente consapevole della propria forza. Gli azzurri sanno di poterla ribaltare da un momento all’altro. Serve a questo punto consolidare e padroneggiare al meglio tale facoltà, ma allo stesso tempo dimostrare di saper tenere alta la concentrazione, soprattutto nelle gare apparentemente più semplici che possono rappresentare curve scivolose lungo il tragitto.
La strada imboccata sembra quella giusta, ma adesso serve l’accelerata decisiva per provare a scavare un primo solco con le dirette inseguitrici.
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Articolo modificato 29 Set 2017 - 18:58