Si è raccontato ai colleghi de La Repubblica, Dries Mertens, che ha espresso il suo amore per una città che ormai sente sempre più come casa sua. Queste le parole del folletto belga:
“La prima volta che vidi Castel Volturno era il 2010, quando venni qui a giocare con l’Utrecht. Mi dicevano di evitare certi posti, ma io non li sono stato ad ascoltare, io e mia moglie abbiamo visitato tutto. Il sole mi conquista ogni giorno, da poco ho lasciato Bruxelles dal ritiro con la nazionale, dove faceva freddo, poi qui il sole mi ha riabbracciato. Vi racconto un aneddoto: una mica di mia moglie Kat ha un’agenzia di viaggi e tra le mete più ambite c’erano sempre Ibiza, Mykonos… Da quando sto qui ho fatto aggiungere anche Napoli. Vorrei proprio parlare con i giocatori che hanno rifiutato di venire qui per la città. Chi considera pericolosa questa città non la conosce affatto: semplicemente non c’è mai venuto“.
Obiettivo di quando è arrivato a Napoli? “Io vedevo sempre, nella città e nei ristoranti, le foto di Maradona. L’obiettivo era quello di guadagnarmi un posticino vicino a quelle foto. Come nasce il soprannome Ciro? Me lo ha dato un mio amico quando giocammo una sera al bowling. Per non destare sospetto, come nome da inserire sul display scelse Ciro Martinez”.
Su Insigne: “Sono contento di giocare con lui: capisce il gioco e mette i compagni in condizione di esprimersi al meglio”.
Sulla Juve e lo scudetto: “La Juve è ancora favorita, per quello che può permettersi di spendere sul mercato. Io giocherei volentieri anche male pur di vincere lo scudetto, ma noi non facciamo strada così, non dobbiamo snaturarci”.