Roberto Rosetti, responsabile del progetto Var in Italia, torna a parlare della nuova tecnologia messa a disposizione degli arbitri italiani a La Repubblica:
“Noi vogliamo restituire al calcio verità e giustizia. Non esiste che l’arbitro sia l’unica persona al mondo a non poter vedere quel che tutti gli altri vedono in tempo reale. Voglio un sistema che possa darmi in tempo reale e in 3D le immagini dell’attaccante nei casi dubbi di fuorigioco. Intanto ci godiamo i risultati: tre decisioni cambiate in media a giornata, un tempo effettivo aumentato di appena 51” rispetto allo scorso campionato. Un minuto e 22 per una decisione nelle prime tre giornate, 40 secondi adesso.”
C’è un aspetto ancora migliorabile? “Possiamo ancora limare il tempo di decisione ma velocità e accuratezza non si sposano mai. Non potremo essere velocissimi, saremmo solo superficiali”.
Nel fuorigioco siamo davanti anche agli altri Paesi europei, Germania e Portogallo, che utilizzano il Var: “Si, abbiamo il software che crea le griglie virtuali sullo schermo, anche grazie a quello che abbiamo convalidato il goal di Kean. Ma non possiamo fermarci. Sul fuorigioco avremmo bisogno di un sistema simile alla Goal line technology, con immagini tridimensionali e ruotabili. La Figc fa da pioniera ad un progetto che sarebbe dovuto partire tra un anno”.
Quando arriverà il Var in Champions? “Quando anche altri paesi l’accetteranno. Difficile fare previsioni, ma il calcio senza Var, un esempio è Panama-Costa Rica, è un calcio al quale molto velocemente ci stiamo per fortuna disabituando”.
Nelle prime giornate sono emersi alcuni problemi tecnologici di comunicazione tra arbitro e Var che hanno condizionato alcune partite: “Li abbiamo risolti adottando due linee diverse di comunicazione, più una terza di emergenza, fatta con i walkie talkie. Non ci saranno più casi come Bologna-Torino”.
Cosa l’ha colpita di più nel comportamento dei giocatori di fronte alla novità? “Sono diminuite le proteste, i cartellini gialli, le simulazioni. E’ migliorato il comportamento in campo dei calciatori. Sono aumentati i rigori. Accadrà qualcosa di simile a quel che avvenne 25 anni fa con il divieto al passaggio all’indietro verso il portiere. Tutti predissero la fine del calcio, ora i portieri sono diventati più bravi con i piedi”.