“Il tocco originale della storia è che a volerlo in verdeoro è un…”italiano”, Leonardo Agenor Bacchi, sangue mantovano che in Brasile è divenuto Tite, attuale ct della Seleçao“.
Questa è l’apertura dell’articolo su Jorginho da parte del Corriere dello Sport. Il centrocampista del Napoli è al centro di grandi discussioni ormai da un po’ di tempo: il ct Ventura non ha proprio intenzione di convocarlo in azzurro ed il tecnico del Brasile, Tite, è pronto ad accoglierlo nella selezione verdeoro:
“Quello che anticipavamo una decina di giorni fa, ora è divenuto ufficiale e Jorginho un caso. Da una parte le sirene brasiliane, sempre più insistenti; dall’altro la Nazionale di Ventura, fin qui a lui preclusa per motivi tattici, secondo quello che ha spiegato il ct azzurro; in mezzo il giocatore, chiamato a una decisione definitiva per la sua vita calcistica. Tutto ha preso il via il mese scorso. La Cbf, infatti, già a settembre, ha iniziato a fare i passi burocratici internazionali necessari (chiedendo una specifica documentazione alla Figc), predisponendo il dossier da presentare poi alla Fifa, per far diventare calcisticamente solo brasiliano il regista del Napoli, con doppio passaporto, in questo momento convocabile solo dall’Italia. Punto centrale però è che il giocatore firmi tale richiesta, che non prevede poi retromarce. CONTATTI“.
In questi giorni ha parlato Edu Gaspar, coordinatore delle nazionali del Brasile:
«Ho parlato personalmente e a lungo con Jorginho e gli ho spiegato la situazione nei minimi dettagli. Gli ho detto che dovrà essere lui a prendere l’importante decisione su quale nazionale scegliere. In futuro vedremo cosa accadrà. Il ragazzo ha capito cosa pensiamo noi di lui e del suo possibile utilizzo nella nostra squadra».
In seguito alle parole di Edu è arrivata la risposta di Ulivieri, vicepresidente Figc con delega per il Club Italia:
«E’ vero, quello che conta è la volontà del giocatore. Della questione parlerò con Ventura e se necessario con Jorginho, così che ognuno possa fare le proprie scelte liberamente».
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