Reina 6: Gestisce bene l’ordinaria amministrazione quando il Sassuolo, di rado si propone dalle sue parti. Catechizza a dovere la punizione insidiosissima di Sensi che impatta il montante, qualche appunto sulla gestione dello stacco di Falcinelli, ma può davvero poco.
Maggio 6,5 : Il Sassuolo dopo Atalanta e Lazio – più i 20′ circa contro il City all’Etihad – l’inerzia è sempre la stessa: affidabile, concentrato, tirato a lucido dal punto di vista fisico. La sfida, diretta, con Ragusa non lo vede mai abbassare la guardia. E rievocando i tempi migliori non fa mancare una serie di falcate a tagliare la metà campo avversaria.
Albiol 6: Guardingo quasi per la totalità dei 90′ di gioco, preciso in marcatura così come in impostazione, 89 tocchi per lo spagnolo. Ma su Falcinelli lascia la reattività nel cassetto lasciando l’ex Crotone libero di esaltarsi e staccare a rete per il momentaneo pari neroverde. La toppa all’errore è di un azzurro vivido, risponde alla mancanza variando sul tema: movimento preciso su schema da fermo e colpo di testa preciso a servire Mertens per il tris.
Chiriches 5,5: Gestisce bene fino all’ora di gioco, per poi calare alla distanza. Per il romeno 75 tocchi a fotografia della costante partecipazione alla prima impostazione, dove raramente pecca in precisione. Gli appunti nella ripresa dove cala alla distanza, Falcinelli gli scappa via e rimedia goffamente. Per il direttore di gara è rigore, per il VAR, giustamente, solo punizione dal limite.
Ghoulam 6,5 : La bordata di destro ancora fa tremare il palo. Staziona con frequenza oltre la metà campo puntando l’uomo e cercando il fondo.
Allan 7: L’ardore è tanto, il solito, forse fin troppo. Tant’è che finisce per eccedere in distrazione quando tocca duro Ragusa al limite dell’area azzurra. La punizione seguente sarà il brivido più grande per la porta di Reina fino al gol di Falcinelli, ma il carioca sa rimediare. Caparbietà e agonismo nel rubar palla e bruciare Sensi, poi tutta la freddezza necessaria sotto rete: secondo sigillo stagionale che vale il vantaggio partenopeo. Il resto della gara prosegue sul solco a cui l’ex Udinese ha abituato in questa prima fase di stagione, polmoni per quattro, precisione nella gestione del fraseggio – 96% – e trascinante nelle ripartenze.
Jorginho 6,5: Lo scettro del padrone assoluto del palleggio non gli sfugge neanche stavolta, tocca oltre 100 palloni con una precisione scientifica, 94%, smistando la sfera e garantendo impatto alla manovra, così come respiro ai reparti. Una certezza, garanzia di qualità tra le linee di passaggio.
Hamsik 6,5: Il piglio c’è e si vede, soprattutto nella trequarti avversaria. Si propone, serve i compagni ma soprattutto prova la conclusione personale con grande continuità: cinque battute a rete spaziando a dovere nel suo repertorio. Ci va vicinissimo strozzando il destro, ma Consigli risponde con fortuna e reattività. Sarri lo preserva dopo l’ora di gioco in vista del City.
(Dal 67′ Zielinski 6: In non possesso qualche errore di troppo. Sfiora la rete con un gioiello di potenza e precisione, solo la sfortuna gli nega la gioia del gol. Sfidando persino la fisica, un doppio palo interno non è certo così frequente.)
Callejon 6,5: La settima rete stagionale arriva in modo a dir poco inusuale per lo spagnolo, nessun taglio tra le linee, neanche una battuta radente da fuori aerea. Beffa Consigli direttamente da calcio piazziato, ricollocando ogni tassello nel proprio ordine dopo il blackout sul gol di Falcinelli. Negli ultimi venticinque metri la cattiveria non è la tipica del 7 di Motril, come da qualche gara a questa parte, ma le dinamiche sull’out destro non possono prescindere dalla sapienza tattica, dal senso della posizione, e della sue giocate.
(Dal 75′ Rog s.v.)
Mertens 7: Movimenti e giocate al servizio dei compagni da 10, ripiegamenti senza palla fino alla metà campo, poi la capacità di stare al posto giusto al momento giusto, da bomber vero. Dodicesimo squillo stagionale, ottanta reti alla duecentesima in maglia azzurra per il talento di Leuven. Togliersi il cappello è ormai obbligo e abitudine.
Insigne 6: La rete gli sfugge per questione di centimetri, che sia il suo più classico dei tiri a giro o il movimento sul primo palo in occasione del raddoppio di Callejon. Solita gara tutta sacrificio ed estro, manca giusto il lampo negli ultimi venti metri.
(Dall’80’ Giaccherini s.v.)
Articolo modificato 29 Ott 2017 - 20:44