Quattro punti persi, tanta sfortuna, troppi rimpianti, il ritorno al gol di Milik. Napoli-Sassuolo ha significato tutto ciò nella scorsa stagione.
Il Sassuolo ha rappresentato forse il più sostanzioso dei rimpianti che hanno travolto gli azzurri a fine campionato scorso. Nel computo finale delle cause che hanno portato il Napoli a concludere il campionato con 5 punti in meno della Juventus, i due pareggi imposti dai neroverdi, allora guidati da Di Francesco, hanno assunto particolare peso.
Una doppia sfida dai molteplici spunti che ha evidenziato il limite più grande del Napoli formato 2016/17: una squadra che più volte si è trovata a inciampare in se stessa e nella paura di volare. Il pareggio all’ultimo minuto di Defrel cancellò dalla classifica due punti più che meritati per gli azzurri, che si arresero alla perla del francese e alla sfortuna che propiziò un palo di Callejòn (che altrimenti sarebbe stato 2-1). Una sfida, quella di ritorno, che vide addirittura il Napoli rischiare di perderla al Mapei Stadium, ma che fu raddrizzata dal ritorno al gol di Milik. Dopo il lungo calvario dell’operazione al crociato, infatti, il polacco tornò ad assaporare il gol proprio nella casa dei neroverdi. Poi, allo scadere, il clamoroso salvataggio di Paolo Cannavaro, ex capitano azzurro, che fu addirittura accusato di tradimento da qualche tifoso per aver negato un gol al Napoli.
Ma questi episodi appartengono al passato. Appartengono ad una squadra che non è più la stessa. O meglio, è la stessa sotto vari aspetti e questa è stata l’arma letale fino ad ora per il Napoli, ma non dà più la sensazione di poter perdere punti contro squadre che non raggiungono determinati livelli.
La differenza tra le due compagini, già forte nell’anno scorso, ha subito un ulteriore rafforzamento dalla perdita di occasionale insicurezza che ha più volte, in passato, limitato gli azzurri. La padronanza con cui, ormai, il Napoli gestisce la gara e sa pungere quando vuole è più che mai uno strumento nelle mani di Sarri.
Uno strumento da maneggiare con la giusta cura per evitare disattenzioni e procedere con le vele più spiegate possibile verso porti che un tempo potevano apparire miraggio, ma che più che mai prendono forma dinanzi alla nave azzurra.
MARCO BREGLIO
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Articolo modificato 29 Ott 2017 - 13:02