Storica l’apertura del CIO (Comitato Olimpico Internazionale, n.d.r) nei confronti dei videogiochi. Il CIO ha sostenuto che gli e-sport possono essere considerati una vera attività sportiva ed agonistica. La notizia, di per sé storica, apre ad un clamoroso inserimento degli e-sport tra le discipline olimpiche.
“Gli e-sports competitivi – si legge nel comunicato del CIO – possono essere considerati un’attività sportiva, e i giocatori coinvolti si preparano e allenano con un’intensità che può essere paragonata a quella degli atleti delle discipline tradizionali”. Gli e-sport sono un fenomeno in crescita esponenziale, che coinvolge giovani tra i quindici e i venticinque anni e che produce guadagni veramente notevoli (entro il 2020 è previsto un giro di soldi pari a 1.5 miliardi). Ci si auspica, nel comunicato, che si abbia un dialogo più approfondito con l’industria dei videogiochi,per esplorare maggiorente un fenomeno che offre vaste e variegate possibilità.
Di fatti questa rappresenta un’apertura, il primo passo per un futuro inserimento tra le discipline olimpiche. Basti pensare che i videogiochi saranno parte attiva del programma dei Giochi Asiatici, previsti per il prossimo anno in Indonesia e non è da escludere un inserimento tra le discipline per le Olimpiadi di Parigi del 2024.