Sono rimasti in tre da quel famoso 2-1 al San Paolo del 22 novembre 2011, quando il Napoli si impose contro il Manchester City: David Silva, Sergio Aguero e Yaya Touré. Ed è proprio il 42 ivoriano a rilasciare un’intervista ai colleghi de La Gazzetta dello Sport.
Ricordi di quella serata. “Mi impressionò il pubblico, un tifo caldissimo e spettacolare. Il San Paolo è uno stadio che non ti lascia indifferente, nemmeno da avversario. Un sostegno come quello dei tifosi azzurri ti dà una spinta in più; non mi intimorisce da giocatore del City, ma mi preoccupa la carica che può dare agli azzurri. Sono passati tanti anni da quella partita, era la prima volta che partecipavamo alla Champions; io sono al City dal 2010, è un onore partecipare a questa storia”.
La gara d’andata. “Il Napoli gioca un calcio tra i migliori d’Europa ed essere riusciti a batterlo è un grande merito. Il mister Sarri viene definito un innovatore del calcio italiano e personalmente sono d’accordo”.
Calciatori da temere. “Mi piace molto Insigne, un gran talento. Il Napoli però ha tanti calciatori di valore, come Hamsik e Mertens. Inoltre in porta c’è Reina, un campione di valore”.
Sfida di domani. “È una sfida importante che dobbiamo affrontare con la testa giusta, il San Paolo sarà un problema. Napoli o Shakhtar per la qualificazione? Noi non abbiamo ancora la certezza di essere passati, ma se dovessi scegliere direi Napoli: gli ucraini mi hanno fatto una buona impressione, ma il Napoli ha qualcosa in più”.
Touré in Serie A. “In passato ci sono stati contatti con squadre di Serie A, ma poi ho scelto strade diverse. In futuro? Mai dire mai”.
Articolo modificato 31 Ott 2017 - 07:50