Il Napoli, pregi e difetti, è lo stesso dello scorso anno

Il Napoli, pregi e difetti, è lo stesso dello scorso anno. Con una massiccia, e giustificata, dose di consapevolezza in più. Niente di nuovo. Ma, oltre alle discussioni sulla marcatura a zona, a preoccupare è la panchina cortissima – per qualità, soprattuto.

Certo, il copione dei gol presi su calcio d’angolo è di un film già visto – e rivisto. Però la mancanza di alternative di livello, in prospettiva, è molto più problematica.

Esce Ghoulam, ma non solo

I primi 20 indomabili minuti contro il magnifico Manchester City sono sfumati nelle prime incertezze dopo l’infortunio di Ghoulam. Una perdita cruciale per l’economia sarriana.

(Il pensiero che l’algerino potrebbe stare fuori a lungo, proprio per questo, preoccupa).

L’ingresso di Maggio, con lo spostamento di Hysaj sulla sinistra, ha cambiato, in negativo, l’atteggiamento generale.

La perdita, qualitativa e tattica, è stata chiara, netta e precisa – da subito. Anche perché i due protagonisti potevano poco più di quanto fatto. Insomma, non sono Ghoulam, questo Ghoulam, e non è certo colpa loro.

Certi cambiamenti non s’improvvisano. Tanto più in una nottata di Champions League e tanto più se decisiva.

Altrimenti, poi, si rischia di dover fare i conti coi rimpianti. E i punti mancanti, che pesano tantissimo.

Il prezzo del non-mercato

I discorsi sui vantaggi per il campionato lasciano il tempo che trovano. Se il Napoli vuole davvero diventare grande, sono chiacchiere da lasciare al vento.

Ma è evidente che Sarri, con questa rosa, avrà problemi a gestire 3 competizioni. Già nella pazza nottata di Fuorigrotta, dopo un inizio fulminante, gli azzurri hanno mostrato la faccia della fatica.

(Bisogna considerare, pure, che la Coppa Italia non è ancora iniziata).

In tanti, quest’estate, raccontavano di perplessità sul mercato. Per sbattere, sempre e comunque, contro il muro di gomma del “patto Scudetto”.

Come se una riserva migliore di Maggio potesse cambiare gli equilibri di una squadra perfettamente costruita.

Oppure si pensa che un nuovo difensore centrale di spessore, da affiancare al roccioso Koulibaly e al veterano Albiol, sarebbe stato un problema?

L’unica scelta comprensibile, volendo, è quella di restare così in attacco. Una terza punta, effettivamente, sarebbe stata poco impiegata, in condizioni normali.

Ma Milik, quand’è sceso in campo, è sempre parso un elemento estraneo. Forse un sostituto all’altezza e con le caratteristiche di Mertens, col City affaticato, avrebbe facilitato la vita del belga.

Un messaggio per Giuntoli

Ora, è chiaro che certi errori siano più evidenti in alcuni momenti. Come questo, con una qualificazione ingiustamente appesa un filo. Ma proprio in quegli attimi vanno sottolineati.

Anche perché i pregi li conosciamo. Sono stati abbondantemente sottolineati, a ragione.

Il Napoli ha tra le mani, molto probabilmente, un’occasione unica. Per tanti motivi, potrebbe essere irripetibile.

Ecco perché sprecarla sarebbe un delitto imperdonabile.

Gennaio è più vicino di quanto sembri. Giuntoli dovrebbe iniziare a pensare di tornare prepotentemente sul mercato. Soprattutto nel caso in cui le indiscrezioni su Ghoulam fossero confermate.

Mettere mano a una rosa così forte è un dovere improrogabile. Comportarsi diversamente potrebbe essere un nuovo rimpianto, come quello, ancora vivo, di qualche anno fa.

E se è pur vero che la storia insegna, bisogna saperla ascoltare.

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