Nell’edizione odierna de’ Il Mattino, c’è un’intervista all’ex preparatore del Napoli, Ferretto Ferretti:
“Perché un giocatore si infortuna di più rispetto ad altri? Non c’è una vera spiegazione. È come chiedersi come mai a qualcuno viene il raffreddore mentre a qualcun altro no. Sarà per via di un colpo di freddo, o sarà stato contagiato. Così come un giocatore può andare ko perché è sottoposto a più stress fisici rispetto ad altri.
Colpa del campo di allenamento? Anni fa circolava una voce simile riguardo i giocatori della Juventus, però è stato dimostrato il contrario. Allenarsi su un campo troppo duro o troppo morbido non è la causa principale.
Rischiano di più i giocatori che giocano sempre? Non può essere la causa principale, ma sicuramente è un’importante punto da sottolineare. Chi gioca ogni tre giorni sottopone le proprie articolazioni a fatiche e movimenti che sono raddoppiati e triplicati rispetto a chi gioca una volta a settimana.
I calciatori del Napoli quindi sono sempre ad alto rischio? Sì, proprio come quelli della Roma. Tra i giallorossi ci sono stati dodici giocatori operati ai legamenti negli ultimi due anni. Questo è dovuto alla mancanza di allenamenti specifici.
Come evitare questi contrattempi? Si potrebbe migliorare la situazione con meno stresso fisico per i giocatori, ma non sarebbe la soluzione definitiva. L’allenatore, che conosce bene i calciatori, deve saper gestire bene allenamenti, preparazioni, partite e turnover. Però non potrà mai evitare prevedendo queste casualità”.
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