Rolando Maran, allenatore del Chievo Verona, prossimo avversario in campionato del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista i colleghi de la Repubblica.
Come si ferma il Napoli? “Andrebbe chiesto a Spalletti, fino ad ora in Italia ci è riuscito solo lui”.
Si riprende, poi, la battuta che fu di Spalletti su Sarri ministro dell’economia, mentre Maran si definisce “ministro senza portafoglio, che ad ogni rimpasto di governo deve stare attento alla poltrona altrimenti gliela portano via…”.
Alla domanda sulle possibili analogie (in giusta proporzione) tra Chievo e Napoli, l’allenatore si esprime così: “Nel nostro piccolo, anche noi inseguiamo il nostro obbiettivo tramite il gioco. Possiamo perdere, ma non mutiamo il nostro DNA. Vengono fuori partite divertenti, anche se ultimamente si sono divertiti gli altri…”
Che ne pensa dei complimenti di Guardiola a Sarri? “Sono stati sinceri, il Napoli se li è meritati difendendo la sua identità”.
Maran è stato accostato all’Atalanta e alla Fiorentina, e anche al Napoli per il dopo Sarri, commentando così: “Al Chievo sto bene, è casa mia, l’ambiente ideale. Ma sarei un’ipocrita se negassi che mi piacerebbe correre per qualcosa in più della salvezza”.
Qual è l’aspetto che più la colpisce del gioco di Sarri? “La capacità di recuperare palla appena persa. In pochi secondi scatta un meccanismo aggressivo, quella fame che di solito leggi negli occhi delle provinciali. Poi, certo, la frequenza e la velocità dei passaggi. Ma la voglia di riprendere il pallone è uguale a quella di fare gol”.