Alla vigilia di quella che sarebbe già stata una partita importante e che, di fatto, ha assunto un peso ancora maggiore dopo la sconfitta di Solna in Svezia-Italia, si studiano e si cercano nuove soluzioni che possano dare la svolta alla nazionale per Italia-Svezia, sfida di ritorno dello spareggio per il Mondiale 2018.
La rivoluzione tattica che porterebbe a un cambio modulo per valorizzare meglio gli azzurri in campo, parte senza dubbi dalla figura di Lorenzo Insigne, così come sottolineato ampiamente nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport. Questo l’estratto:
“Nella bocca di tutti, però, tornano soprattutto un nome e un cognome: Lorenzo Insigne, il più elettrico in campionato, eppure lasciato fuori dall’inizio e schierato fuori ruolo negli ultimi 20’.«Non può stare fuori, è l’uomo in più perché dribbla, calcia, fa assist, anche se non si è capito dove giocava quando è entrato – aggiunge Tardelli –. La rimonta è possibile, ma bisogna cacciare via la paura, ma anche giocare in verticale e, soprattutto, mettere la gente nei ruoli giusti…»
Franco Baresi punta tutto sulla tecnica e su una squadra più corta, anche in virtù delle qualità dell’ala napoletana: «Non dovremo fare lanci, ma giocare corto e veloce per fare valere la nostra superiorità tecnica. Chiaro che queste sono le condizioni in cui Insigne può esaltarsi»”.
Articolo modificato 12 Nov 2017 - 08:56