Reina 6,5: Due buoni interventi nel primo tempo, sicuro nella ripresa. Non è chiamato agli straordinari come il collega dall’altro lato della barricata, ma quando è chiamato in causa è una sicurezza.
Maggio 6: A tratti in difficoltà, gli ucraini sugli esterni sanno e possono far male. Ma riesce sempre a tenersi a galla, e dove non arriva la gamba c’è esperienza.
Albiol 6,5: La retroguardia azzurra è un sincrono, tanto del merito è appannaggio del centrale spagnolo. Accorto e preciso, aggiunge alla sua, già buona, prestazione lo stacco da antologia che propizia il tris azzurro.
Chiriches 6,5: Sostituisce l’imprescindibile Koulibaly e al San Paolo non è serata da rimpianti, anzi. Primato nei palloni smistati partendo dalla primissima impostazione (con una precisione del 95%), pulito negli interventi.
Hysaj 6: Limita Marlos e cerca il fondo con continuità, quale affanno in disimpegno ma nulla che macchi la sua prestazione. Alla distanza prova anche a cercare il fondo, ancora convincente sul mancino.
Zielinski 6,5: Secondo gol in due gare, perché le orme – e le qualità – del centrocampista da doppia cifra ci sono tutte. Un errore clamoroso e un gol, attaccando gli spazi e affondando tra le linee avversarie. Le consegne, però. chiedono lavoro e attenzione in fase passiva. E stavolta ci riesce. Differente anche l’applicazione nel cercare la giocata giusta, spesso a testa alta cercando – e trovando – la superiorità nella zona nevralgica del campo.
(dall’85’ Mario Rui s.v.)
Diawara 6: L’approccio è timido, qualche errore di troppo nella gestione della giocata in zone – e fasi – di gioco sanguinosissime. La ripresa è agli antipodi, cresce per intensità e qualità e tutta la mediana cresce con lui.
Hamsik 6: Scocca il 28′ del primo tempo e per un istante si accende Marek Hamsik, quello vero. Varco scorto tra le linee e filtrante coi giri giustissimi per Insigne, solo l’estremo difensore avversario sulla strada di una combinazione d’autore. Segnali di crescita, ma l’andamento a corrente alternata resta.
(dal 76′ Rog s.v.)
Callejon 6,5: Sbaglia un paio di appoggi non da lui, ma ritmo e cattiveria nella trequarti avversaria sono, finalmente all’altezza. Tantissimi spunti, affanno costante sulla corsia mancina avversaria.
Mertens 7: Un’ora, anche qualcosa in più a trovare il proprio spazio. Ci mette passo e imprevedibilità, la brillantezza non manca, ma è spesso in fuorigioco, di rado al posto giusto al momento giusto, quasi mai in grado si spostare gli equilibri come sua abitudine. Poi tre lampi, lestissimo nel rubar palla nell’area avversaria ma Zielinski spreca, un uno-due chiuso, stavolta, alla perfezione con il polacco. E poi il sigillo sulla gara, da attaccante vero chiudendo a rete dopo l’ennesima grande parata di Pyatov.
Insigne 7,5: La carica, al solito, la suona lui. Passo dopo passo, la squadra sulle spalle ormai larghissime, un livello di gioco come mai prima d’ora. Da campione vero, che in Champions League trova il suo habitat. Il goal è un capolavoro di estro e potenza, Pyatov ci prova ma quel destro è davvero troppo, un connubio di forza e carica d’effetto su cui non può nulla, dopo il miracolo sempre sul 24 azzurro nel primo tempo.
(Dal 64′ Allan 6,5: Mezz’ora di dinamismo, strappi sulla trequarti e palloni recuperati lottando a metà campo.)
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