Dries Mertens ha rilasciato una lunghissima intervista (QUI) al quotidiano belga Het Laatste Niewus. Dichiarazioni sul suo futuro a parte, l’attaccante azzurro ha parlato anche del suo rapporto con mister Sarri:
“Non mi andava bene quando partivo dalla panchina, meritavo di giocare di più e gliel’ho detto. Lui mi ha dato anche ragione, ma è rimasto convinto che fosse meglio così. Vi racconto un aneddoto. L’anno scorso, nel match col Benfica, mi disse: ‘Ascolta, parti in panchina. Sento che farai la differenza nel secondo tempo’. Dopo 60 minuti sono entrato. Eravamo 0-0 e abbiamo vinto 1-2. Diedi un assist a Callejon e feci un gol. Il mister mi ha detto, poi: ‘Scusami, ma lo sapevo’. Ho capito cosa voleva dire, a volte le gare si aprono col tempo.
Che persona è? Viene dal mondo dell’economia, è ossessionato dalle statistiche. Tatticamente è fortissimo. Fuma tanto e beve molto caffè. La sua filosofia di gioco è molto apprezzata, sa quello che fa. Per me è un grandissimo allenatore, lo dicevo anche quando mi metteva in panchina (ride, ndr). Ah, è anche moto scaramantico: ogni giorno ci alleniamo su un campo diverso; non cambia mai, a meno che non abbiamo perso.
Penso che dovrebbero fare un documentario su di lui. Qualche volta ci dice: ‘Vengo dalla merda e ora sono in Champions, nessuno ce la porterà via’. Le nostre carriere si somigliano. Non sono mica come Lukaku che nemmeno sa cosa vuol dire giocare solo una volta a settimana? Io ho lavorato, proprio come Sarri, e mi piace”.
I commenti sono chiusi.