Per parlare di un Napoli senza problemi si deve usare solo un verbo al passato, l’IMPERFETTO.
La luce si è spenta nel momento dell’infortunio di Ghoulam, esattamente lì.
Il doppio crociato ha sconfitto la consapevolezza di essere forti: dalla mente al corpo gli azzurri sono stati trascinati nel limbo del “vorrei ma non posso… più”. Un alibi triste e pericoloso per chiunque.
Persi gli automatismi, le idee e il “bel gioco”, lo smarrimento va avanti già da un bel po’ ma è stato ben mascherato dai risultati. Imperfetto parlare di perfezione fino a poco fa.
Hamsik, Mertens e Callejon sono troppo importanti per averli al 40%. Se hai Ounas che scalpita ma non gioca la colpa è anche di chi è in panchina. O almeno è imperfetto anche lui.
Allegri ha dimostrato ancora una volta di essere il migliore, almeno per efficacia: la Juve ha ottenuto ciò che desiderava con il minimo sforzo.
Imperfetto concentrare la propria partita sull’avversario Higuain mentre i bianconeri, tutti, ti ammazzano con la goccia cinese.
Imperfetto arrendersi, più giusto sperare nel mercato di gennaio che porti una svolta dissimile da quella di due anni fa. Servono rinforzi pronti a vincere subito. No, Inglese no.
Perfetto solo ripartire subito e vincere con la Fiorentina. Perché è imperfetto sperare che mercoledì vada come deve andare.