Dalla partita tra Napoli e Juventus sono molti sono gli interrogativi che vien da porsi. Alcuni già noti ma ormai dimenticati visti i risultati che sta ottenendo la squadra di Sarri. Quando le cose iniziano a vacillare tutto ritorna fuori.
PROBLEMA CENTRAVANTI
Eccone uno: la figura del centravanti all’interno della rosa. Una figura che potrebbe essere paragonata ad un jolly in un mazzo di carte francesi, se lo peschi potrebbe farti vincere la partita. Alzi la mano, allora, chi non ha pensato che l’inserimento di un centravanti ad un quarto d’ora dalla fine sarebbe stata la mossa vincente? Pensiero giusto, verrebbe da dire, ma non appropriato per il Napoli. Perché il gioco di Sarri, ormai privo di Milik, si sviluppa solo intorno Mertens. Quel folletto belga che seppur diventato attaccante, centravanti non è. Perciò la mancanza di un centravanti, quell’animale rapace da area di rigore, che riesca a risolvere le partite quando incontri squadre che sviluppano il loro gioco in difesa sfruttando le ripartenze proprio come fatto dalla Juventus, è una pecca non indifferente.
IL “PESO” SULLE PALLE INATTIVE
Non avere un sostituto nel ruolo di Milik, a lungo andare avrebbe pesato. Così è successo, se si pensa che gli azzurri contro la Juventus, pur non esprimendo il miglior calcio a cui tutti ormai hanno fatto l’abitudine, sono riusciti a battere comunque dieci calci d’angolo, realizzare 9 tiri fuori e 7 nello specchio della porta. Quanto, allora, avrebbe giovato l’inserimento di un centravanti? Quanto, poi, avrebbe giovato anche solo trattenere Duvan Zapata quest’estate, una soluzione già a portata di mano? Sono interrogativi questi che non posso essere dimenticati e che bisogna porsi, perché quella del San Paolo era la partita delle partite dove la sconfitta poteva esserci ma era solo la peggiore delle ipotesi.
Non si può pensare che una squadra che ha intenzione di lottare per il titolo abbia la coperta così corta in questo fondamentale ruolo. Per andare avanti e crederci bisogna avere le carte migliori. Ed il jolly il Napoli, purtroppo, continua a non pescarlo.
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Martina Amitrano