Schaeper 5,5: Due miracoli, per scongelare il Napoli e riscaldare i guantoni. Due parate che mantengono il Napoli avanti. Poi, però, svanisce: sui tre goal dell’Ajax sembra in ritardo. O quanto meno sul primo, una conclusione che non sembrava irresistibile. Spiazzato sul rigore del 4-3.
Schiavi 5: Non sempre in partita, fa fatica a contenere gli avversari. L’ingenuità nel finale: con la squadra sbilanciata in avanti e la stanchezza che si fa avvertire, stende Touré in area di rigore. Il 4-3 a tempo scaduto sbriciola anche le ultimissime speranze di qualificazione.
Esposito 5: Nella prima mezzora il Napoli è quasi perfetto, lui soffre pochissimo. L’illusione dura poco, il tempo per il Feyenoord di prendere le misure e ribaltare il risultato. Gli avanti olandesi sono temibili, così come i difensori: Geertruida prende il tempo a tutti e stacca per il raddoppio. Soffre, tanto. Rimedia un giallo.
Senese 5,5: Anche lui soffre la mobilità e la fisicità dei rivali, ma a differenza del compagno regge meglio. Perché cresce nella ripresa, rattoppa meglio e spreca pochi palloni.
Mezzoni 5,5: Parte largo in un centrocampo a quattro. Su e giù lungo l’out destro, quando può si fa sentire anche in fase difensiva. Davanti, però, latita. I pericoli portati agli avversari sono vicini allo zero. Il ruolo gli calza, l’incisività va rifinita prossimamente. (60′ Sgarbi 6: Entra bene in partita, propizia il goal del 3-2 con uno spunto e un tocco arretrato per Palmieri)
Otranto 5,5: Parte benissimo, come tutto il Napoli. Il filtrante che pone Zerbin davanti al portiere è da stropicciarsi gli occhi. Qualche altra geometria ben disegnata. Poi cala alla distanza, cede il passo ai dirimpettai del Feyenoord. Che prendono il largo. Lì, in fase difensiva, fa poco.
Basit 5: Invisibile per larghi tratti del match, impreciso per il resto. I rivali di reparto del Feyenoord lo surclassano, la sua garra e la sua fisicità servono a poco e – soprattutto – funzionano poco. Con il passare dei minuti la squadra cresce, lui resta nell’anonimato.
Scarf 4,5: Anonimo, fa fatica ad entrare in partita. Soffre le scorribande avversarie, davanti si fa vedere pochissimo. In più, un’ingenuità colossale. Burger lo supera in velocità, la sensazione è che Senese però abbia recuperato. Troppo tardi: Scarf trattiene l’avversario e rimedia il secondo giallo. Lascia i suoi in inferiorità numerica per l’assalto finale.
Palmieri 6: Una partita trascorsa a guardare i compagni. Qualcosa a dire il vero tenta, nella prima mezz’ora. Poi il buio. Almeno fino al 69′. Lì la sua serata cambia, grazie ad una zampata da centravanti purissimo. Il suo goal è preziosissimo, suona la carica in un momento complicato. (87′ Energe s.v.)
Gaetano 7: Dieci minuti di fuoco. Al primo minuto semina scompiglio nell’area avversaria, ma il suo tiro termina a lato. È solo il preludio. L’assist a Zerbin è illuminante, manda a rete il numero 11 con un tocco geniale. Si eclissa per un po’, poi torna alla ribalta nel forcing finale. Si procura il rigore, lo trasforma con un’esecuzione glaciale.
Zerbin 6,5: Parte a sinistra, ma è in continuo movimento. Fin da subito, dal decimo. Inserimento da centravanti, alle spalle della difesa. Portiere a sedere e goal. Il sogno non dura moltissimo, lui divora una palla-goal in fotocopia, ma resta positivo. Con quattro centri è il miglior marcatore in Youth League per gli azzurri. Saluta la competizione a testa alta. (77′ Bartiromo s.v.)
Beoni 6: Disegna un 3-4-3 dal primo minuto, un modulo variabile in corso d’opera. Lo spirito è giusto, le amnesie dei singoli lo condannano. Ma la rimonta finale fa ben sperare per il futuro. Arriva la Roma: sarà un gran bel banco di prova.