Torino-Napoli, le pagelle: Marek, sei nel mito! Allan un mastino, Mertens e Callejon…

Reina 6: Nel primo tempo è inoperoso, prende la palla solo per i rinvii dal fondo e perché i compagni, come al solito, lo coinvolgono e chiamano spesso in causa. Nella prima frazione solo Hysaj,per un retropassaggio un po’ corto, lo costringe all’uscita straordinaria ma per il resto nessun grattacapo. Nella ripresa avrebbe potuto fare qualcosa in più, forse, sul tiro di Belotti che accorcia le distanze.

Hysaj 6: Non corre rischi, nonostante Berenguer sia spesso scattante e si riveli un avversario ostico. Copre bene la sua posizione, solo qualche volta si distrae ma per il resto la partita fila liscia e contiene anche Niang, quando l’ex Milan entra nella ripresa.

Koulibaly 7: È semplicemente imperioso, a cominciare dallo stacco di testa che a bruciapelo regala il vantaggio agli azzurri, mettendo la gara subito in discesa. In difesa è un muro, di una solidità a tratti sorprendente. È cresciuto tantissimo, si sa, nella gestione Sarri: lo dimostra partita dopo partita, rivelandosi sempre tra i migliori in campo. Annulla l’attacco del Torino, avrebbe forse dovuto uscire prima su Belotti, per impedirgli di tirare ma la sua è una prestazione, gol a parte, più che buona.

Raul Albiol 6.5: Come al solito crea una barriera col centrale compagno di reparto, dalle sue parti non si passa. Saracinesche chiuse, difende con attenzione e meticolosità, non lascia respiro al Gallo Belotti e chiude tutte le linee di passaggio. Si becca un giallo nella ripresa quando ferma ancora una volta Belotti. O con le buone o con le cattive, è uno dei leader silenziosi di questo gruppo. Imprescindibile, di livello altissimo.

Mario Rui 6: È una partita in cui non fa rimpiangere Ghoulam. Non ha ancora padronanza totale come l’algerino, ma non sfigura anzi, sforma una prestazione di buon livello. Spinge e torna, copre e raddoppia. La sensazione è che una volta inseritosi pienamente negli schemi di questo Napoli, potrà rivelarsi ancora più prezioso.

Allan 6.5: Vive, si sa, un momento di forma stratosferico. Lo conferma a Torino, dove sforna la solita prestazione con grinta e determinazione. Morde gli avversari, pressa, crea superiorità, si inserisce. Ha anche la palla per sentenziare il Torino, ad inizio ripresa, prima della rete di Belotti. È l’unica cosa che sciupa, in una prestazione che lo vede salire in cattedra. Assoluto protagonista.

Jorginho 6: Detta le fasi di gioco, è sempre nel vivo della manovra e le sue geometrie sono il tocco in più. Qualche leziosità di troppo, nel primo tempo, ma è il meccanismo di questo Napoli abituato a giocare a memoria che a volte porta a qualche distrazione di troppo. La sua regia è, come sempre, preziosa. (Dal 75′ Diawara: s.v).

Hamsik 8: È nel mito, nella leggenda. Eguaglia Maradona a modo suo, con una rete bellissima e rialza la cresta. Chi ha vissuto l’epoca Maradona ha raccontato e racconta ai figli le gesta di Diego. Chi sta vivendo, e continuerà a vivere quella di Hamsik, farà lo stesso. Di padre in figlio. Il voto è più per la rete che per la prestazione in sé, comunque di pregevole fattura. Chi lo ha criticato, per le recenti prestazioni, può tornare a sorridere. Chi invece l’ha gratuitamente offeso, mettendone in dubbio il valore, dovrebbe chiedergli scusa. Immenso.

Zielinski 7: Sostituisce meglio che può Insigne, in un ruolo in cui si sta adattando anche velocemente. I suoi inserimenti sono preziosi, le sue progressioni invidiabili. Lo si prende raramente, quando scappa via. Segna come sa, gioca con abnegazione e spirito di sacrificio, si inserisce ma non disprezza il rientro in fase di copertura, per aiutare i compagni. (Dal 70′ Insigne 6,5: Il Magnifico è tornato, c’è e si vede. Va anche in gol, col suo solito movimento, se non fosse che Callejon, incolpevolmente sulla traiettoria, fa scattare il fuorigioco. Al Napoli è mancato. Bentornato, Lorenzo).

Mertens 6: Corre, ci prova, sforna un assist ma non è ancora il Dries che ha deliziato il pubblico partenopeo nell’ultimo anno e mezzo. Si sacrifica molto per far salire la squadra ma qualche volte eccede in leziosità, dribbling di troppo, prova a fare sempre il passo in più. Sotto porta non è freddo e spreca un’occasione ghiottissima, con un gol praticamente già fatto, sparando alto sulla traversa e graziando Sirigu.

Callejon 6: Va in gol non una ma due volte, come lo scorso anno, ma in entrambi i casi è in fuorigioco. Si sacrifica come è solito fare, sul finale di match ha la palla del potenziale 1-4, la spreca con un tocco in più, servendo Mertens in area. È sempre altruista, a tratti troppo. Ma è sempre prezioso, un esterno completo che fa sempre encomiabilmente il suo mestiere.

Dall’Inviato al “Grande Torino”, Gennaro Donnarumma 

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