Ti guarda e ti sorride. “È talmente un bravo ragazzo, giocherellone che mi divertirei anche a farci qualche battuta in dialetto napoletano. Poi io sono uno che agisce di pancia, quindi dipende dalla circostanza”. A parlarci è Tommaso, ragazzo originario di Sant’Antonio Abate. Il suo interlocutore è Dries Mertens. Campione in campo, campione fuori, campione d’umiltà.
Campione della vita invece è Tommaso, che alle difficoltà si è sempre opposto. Tommaso ha perso l’utilizzo delle gambe da piccolo, otto anni fa ha dovuto dire addio alla madre. Non è stato facile per lui superare le angosce, le paure, la tristezza. Ci è riuscito con l’aiuto della sua passione: il Napoli.
“Purtroppo la vita mi ha messo alla prova tantissime volte, fin dalla nascita. Ho attraversato momenti bui, vedevo tutto nero e l’unica mia consolazione e felicità era il calcio e in particolare il Napoli! Quasi 8 anni fa ho perso anche mia mamma e il Napoli è stato uno dei miei motivi per andare avanti. Tant’è che non me ne perdevo una in casa. Poi ho deciso che dovevo sfidare la mia disabilità e dimostrare che anche in sedia a rotelle si può seguire il Napoli in trasferta”.
E quindi Roma, la finale di Coppa Italia, il 3 maggio 2014. E poi San Siro, Milan-Napoli, a dicembre dello stesso anno. Tommaso ha vissuto alla grande le sue esperienze. “Quella serata il Napoli purtroppo subì una brutta sconfitta, ma io ho vinto. Ho vinto perché nonostante tutto ho sfidato il freddo, il vento, la pioggia, i chilometri“.
Ha vinto sempre, Tommaso. Anche domenica, quando è riuscito nell’intento di incontrare uno dei suoi idoli, Dries Mertens. L’ha incontrato all’Atelier Mikela C., dove Dries si è goduto una sfilata di moda. Con Mertens c’era anche Decibel Bellini, speaker del San Paolo: “Alla loro vista non stavo più nella pelle, non mi sembrava vero che li avessi a pochi metri da me. Ci siamo goduti la sfilata, abbiamo scattato qualche foto e scambiato qualche chiacchiera. Dries mi è venuto incontro, mi ha detto
‘So che vieni spesso allo stadio’.
Gli ho detto di sì, che ci eravamo incontrati a Castel Volturno qualche anno fa.
“Mi ha invitato a prendere parte ad un allenamento la prossima primavera. Decibel mi ha detto che mi aspetta allo stadio”.
Un sogno, per Tommaso, tifoso del Napoli fin da bambino: “Da sempre, me l’ha trasmessa un cugino di papà la passione per il calcio ed il Napoli”.
E a Mertens, cosa dirà Tommaso quando andrà a Castel Volturno? “Sicuramente lo ringrazierò per l’invito, perché ammirare dalla tv o alla stadio i miei eroi non è assolutamente paragonabile al fatto di poterli vedere a pochi metri da me. È talmente un bravo ragazzo, giocherellone che mi divertirei anche a farci qualche battuta in dialetto napoletano. Poi io sono uno che agisce di pancia, quindi dipende dalla circostanza”.
Agisce di pancia, Tommaso. Così ha vinto le battaglie che ha affrontato nella sua vita.
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Articolo modificato 19 Dic 2017 - 13:50