Eboué, confessione shock: “Non ho più nulla, ho pensato al suicidio”

La confessione shock è arrivata da Emmanuel Ebouè, ex calciatore, tra le tante, dell’Arsenal. In un’intervista al Mirror, l’ex difensore ha parlato della sua personale crisi finanziaria: “Ho perso tutto, non ho il coraggio di aprire la porta di casa. I soldi che guadagnai da calciatore li diedi tutti a mia moglie per far crescere i nostri figli. In Turchia ho guadagnato otto milioni di euro e a casa ne finirono sette”.

Poi il divorzio dalla moglie Aurelie e l’inizio del calvario: “Non posso nemmeno vedere i miei tre figli e al processo ho perso tutti i soldi che mi erano rimasti, adesso non ho nulla e non posso neanche pagarmi un avvocato”. Oggi dorme a casa di un amico, sul suo pavimento, e viaggia in bus. “Non mi posso nemmeno permettere una lavatrice, lavo i miei jeans da solo, lavo tutti i miei vestiti. Le mie mani sono dure come se lavorassi in una fattoria”.

A complicare la sua situazione c’è la richiesta degli ufficiali giudiziari di lasciare anche la sua casa ad Enfield, un quartiere di Londra, alla moglie: “Non gliela voglio consegnare, ogni tanto spengo la luce. Non voglio fare sapere di essere lì dentro. Ho paura. Solo Dio può aiutarmi. In questo momento accetterei l’aiuto di chiunque, ma se il mio vecchio club (l’Arsenal, ndr) volesse darmi una mano sarei veramente tanto, tanto felice. Magari potrei aiutare i giocatori più giovani. Quando vedo i miei ex compagni ancora nel mondo del calcio sono felice per loro, ma mi vergogno della mia situazione. Non nascondo che in passato ho anche pensato al suicidio”, ha dichiarato

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