L’attaccante del Napoli, Lorenzo Insigne, ha rilasciato un’intervista ai colleghi di Canale 21. Tanti i temi trattati, la nostra redazione vi propone un’anticipazione dell’intervista:
“Era importante vincere con la Sampdoria, soprattutto perché arrivavamo da un periodo non semplice. Ora pensiamo alle prossime partite, non dobbiamo mollare nulla e continuare a vincere per la lotta scudetto. Stiamo pian piano tornando ai nostri livelli. Eravamo abituati bene, ma momenti così in una stagione ci stanno.
Sconfitta per mano di Higuain? Ci teniamo a far bene soprattutto contro la Juve, ci dispiace anche aver perso per un gol di un ex compagno. Ora però dobbiamo pensare alle prossime partite, con il Crotone non sarà semplice anche se non è una big. Sono rimasto male quando ha esultato, l’ho già detto. Ora però pensiamo a chi è rimasto qui, senza farci sconvolgere dagli altri.
“Fino alla fine arriveremo in due, ma sappiamo che quest’anno il campionato è particolare e siamo tutti attaccati, anche se noi e la Juve manteniamo sempre lo stesso passo e stesso ritmo. Roma e Inter hanno un po’ di distacco e dobbiamo stare attenti perché in ogni gara c’è una trappola. La Roma ha ancora una gara da recuperare e può stare lì a darci fastidio. Ora però dobbiamo restare concentrati sul Crotone, sarà un campo complicato. Ci sono le feste, non siamo abituati a giocare in questo periodo
Il record di Hamsik? Vorrei essere nei suoi panni perché sarebbe bellissimo entrare nella storia del Napoli superando questo traguardo, ma sono contento per Marek perché ha sempre dimostrato affetto ed amore per questi colori ed i tifosi. Da centrocampista superare Maradona è un grande traguardo, anche se Marek si sta preoccupando (ride) perché ci sono io che potrei superarlo. Lo rispetto tantissimo anche come persona perché non si è mai lamentato, qualsiasi fosse la scelta. Nemmeno in allenamento. Spero resti a lungo nel Napoli. Il mio futuro? Ho la testa solo per il Napoli e spero di portare il Napoli più in alto possibile. Ci ho messo tempo per far conoscere le mie qualità ed ho sempre messo il cuore con questa maglia. Poi lo sappiamo, la carriera del calciatore è breve e tutto può succedere. Fa sempre piacere essere accostato ai grandi club, ma per il momento voglio restare qui.
I fischi del San Paolo? Ci ho messo un po’ per farmi apprezzare. Quei fischi mi facevano male, però sono andato avanti. Il Mondiale? Ci sono rimasto male. Potevo partecipare ad una competizione così importante a 26 anni con grandi compagni come Verratti e Immobile. L’ho già giocato in Brasile ma ero giovane. Tutti avrebbero voluto che io giocassi, ma a me importava di più che l’Italia andasse al mondiale.
Zeman? È stato un allenatore importante per me, mi ha lanciato e mi ha fatto crescere. Stavo per andare a Crotone, ma lui mi ha voluto a Pescara e ho deciso di seguirlo. Con Mazzarri invece facevo la seconda punta, un ruolo non mio ma che ho provato lo stesso ad interpretare. Con Benitez sono tornato sulla fascia, ma ho imparato tantissimo la fase difensiva. Con Sarri invece abbiamo trovato il sorriso, il nostro segreto è questo ci divertiamo“.
L’attaccante del Napoli ha parlato anche di Maurizio Sarri: “Ci sta insegnando tantissime cose e noi siamo contenti di seguirlo perché quando scendiamo in campo ci divertiamo. Sarri sulla panchina di una nazionale? Certo, anche se non ce la farebbe perché lui deve stare tutti i giorni in campo. Conoscendolo non ce la farebbe perché deve curare ogni aspetto di difensori e centrocampisti. Loro lavorano di più. Che persona è? Si sa divertire, ma quando c’è da lavorare si fa sul serio. Ad esempio sui calci piazzati non vuole sentire volare una mosca“.
Infine un passaggio sull’addio al calcio di Paolo Cannavaro: “L’ho sentito tramite messaggio e gli ho fatto gli auguri per la sua carriera. È stato molto coraggioso Per uno che gioca tutti i giorni fa male non giocare più. E poi ho scherzato e gli ho chiesto se voleva portarmi in Cina ma lui ha risposto ora come ora costi troppo! Poi l’ho incontrato a Napoli con Fabio e gli ho fatto gli auguri. Ovviamente per la Cina scherzo, eravamo compagni di stanza nel primo anno, sono molto legato a lui.
All’inizio mi pesava di più essere l’unico napoletano in squadra, gli stessi tifosi si aspettavano di più da me. Adesso però sono più tranquillo. I cori? Danno fastidio, perché l’immagine di Napoli, che una delle città più belle del mondo, viene denigrata. Però non dobbiamo protestare noi calciatori, come ad esempio ho fatto lo scorso anno a Genova, questo perché può generare problemi tra i tifosi. Le istituzioni devono punire pesantemente chi commette errori.
Il VAR? Mi piace, è utile. Aiuta gli arbitri, che sono umani. Anche noi sbagliamo gol e rigori, e dunque loro sbagliano fuorigioco e altro. Si aiuta a non fare polemiche, visto che in Italia siamo abituati. Piatto preferito? Mi piace di tutto, ma vado matto per la pizza. Quando sono in Nazionale e parlo con gli altri napoletani li prendo in giro. Mi dicono che a Rome e Milano fanno pizze buone, io gli dico “non scherzate, a Napoli è un’altra cosa”. Film? Non ne guardo, mentre sulla musica mi piace un po’ di tutto. Gigi D’Alessio mi ha invitato al suo concerto, ma penso che non potrò andarci.
Siamo cresciuti in mentalità, abbiamo un obiettivo comune. Nelle prossime partite avrà spazio anche chi ha giocato meno, giusto che sia così perché siamo una squadra forte. Anche le partite più combattute negli scorsi anni finivano con sconfitte e pareggi, adesso le portiamo a casa. La parola scudetto? Preferisco non dirla. Mi auguro che i napoletani passino un buon capodanno, sperando di farli esultare anche a maggio.
Stanchi? Assolutamente no. Il mister ci fa vedere i numeri che ci dicono che stiamo correndo ancora di più, allora il problema è che stiamo correndo male. Dobbiamo correggere i nostri difetti e cercare di evitare tutti gli errori. Auguro a tutti i tifosi buon anno“.