Ghoulam: “La lotta Scudetto è la nostra ragione di vivere. Koulibaly? Un fratello”

Faouzi Ghoulam, ieri incoronato Pallone d’Oro algerino e reduce da una visita con esito positivo a Villa Stuart dal professor Mariani, ha rilasciato una lunga intervista  ai microfoni di Carlo Alvino, collega di  Tv Luna. Queste le sue parole:

Te lo aspettavi questo prestigioso premio? “Non sono uno che si aspetta tante queste cose, sono premi individuali, penso alla squadra, alla nazionale, poi il fatto che sia un difensore la rende una cosa insolita, quanto importante e anche piacevole.

Hai superato alcuni connazionali molto forti, penso ad esempio a Mahrez…“Sicuramente sono calciatori molto importanti sia in Africa che in Europa. Anche grazie al Napoli con cui ho fatto un anno importante ho vinto questo premio”. 

La trafila delle giovanili con la Francia, poi l’Algeria... “Ho scelto l’Algeria perchè sento molto la mia nazionalità. Riguardo al premio, ho sempre detto che preferisco che li vincano gli attaccanti, perchè vuol dire che hanno fatto una buona stagione e ci hanno portato avanti. Noi difensori siamo più nell’ombra. Premio prestigioso anche per la mia famiglia, perchè siamo molto legati all’Algeria. Sono molto orgoglioso di essere algerino, ma orgoglioso dell’anno che abbiamo fatto al Napoli”.

Una annata particolare: il primo gol, la crescita, poi l’infortunio… “Anno di alti e bassi, anche sull’infortunio. Credo sia una cosa che succede, nel male c’è sempre un bene: il bene è che la gente mi è stata sempre molto vicina. Non me l’aspettavo, soprattutto da tanta gente che non conosco. Questo affetto mi ha dato tanto per tornare determinato in campo”.

Un recupero rapidissimo… “Il fatto di accorciare i tempi non è merito mio, ma del dottore e dei fisioterapisti del Napoli, che sono una cosa pazzesca. Non mi rendo conto ancora, perchè ogni volta che vado sul campo e sento il ginocchio che sta bene vorrei ringraziare, sono stati fantastici. 
La tabella era piuttosto intensa: sei-sette ore al campo, più due o tre a casa. Hanno fatto un lavoro incredibile”.

Koulibaly che amico è? “È più di un amico, è diventato mio fratello, fa parte della mia famiglia. Sarò sempre qua per lui spero fino alla fine della mia vita. Un rapporto speciale che ho solo con lui, con
Zouma e con un amico di infanzia che si chiama Kamil: un legame indissolubile”.

Sarri ha detto “non è umano” riferendosi al tuo recupero lampo… “A voi dice che sono extraterrestre, a me dice che sto andando lentamente!”

Cosa ti manca di più? “La lotta per gli obbiettivi importanti. So che è molto importante per i tifosi e ovviamente lo è per noi: questa lotta è diventata la mia anima, vivo di questo ogni giorno e voglio vincere per questa città. È diventata una ragione di vivere, il fatto di non esserci mi fa male, anche per come era iniziata la stagione”.

Ci dai la data che hai in mente per il ritorno? “Non ce l’ ho, perchè se la metto, voglio tornare anche prima. Se la metto, poi la considero già tardi. C’è anche la questione che non decido solo io: decide il mister, il dottore”. 
L’Europa League però ti piacerebbe giocarla… “Sarà il dottore a decidere, è lui il fenomeno! Gli ho chiesto al dottore di portarmi fino a maggio. Darò tutto, voglio che il mio corpo tenga fino a maggio, poi vediamo: c’è tempo dopo nel caso di recuperare”.

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