Dopo il gran rifiuto di Verdi, si scatenano le opinioni contrarie e a favore di quella che è stata una scelta particolare. I colleghi della Gazzetta dello Sport hanno quindi interpellato Ottavio Bianchi sulla questione, che non ha avuto remore nel lasciare prima Brescia, da calciatore, e poi Como, da allenatore, per trasferirsi a Napoli. Di seguito le sue dichiarazioni a Gazzetta.
Quali pensa possano essere i motivi per non accettare Napoli come ha fatto Verdi? “Non lo so e sinceramente le scelte professionali dei calciatori non vanno sindacate in alcun modo, sono certo però che non ci possano esserci motivazioni di carattere ambientale. A Napoli i calciatori non stanno bene, stanno troppo bene. Chi ci va, poi non vuole più andarsene“.
Possibile che Napoli sia considerata una tappa di passaggio e non di arrivo? “Era così ai miei tempi, forse, ora non più e questo anche grazie a quello che abbiamo vinto in passato ed a ciò che sta facendo adesso il Napoli di Sarri. Chi veste la maglia azzurra oggi è primo in classifica, il richiamo migliore che c’è per qualsiasi calciatore“.
Allora, come se lo spiega il no di Verdi? “Oggi i calciatori fanno mille valutazioni insieme ai loro agenti, guardano chi si trovano davanti nel loro ruolo, quanto sono state impiegate le riserve fino a questo momento e in quale ruolo eventualmente potrebbero trovare spazio. Credo che Verdi abbia riflettuto su questi aspetti, come tutti“.
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