Le pagelle di Atalanta-Napoli: Mertens e la sua Dea, Allan non molla mai. Koulibaly, Mario Rui e Callejon…

Reina 6,5: Fino a ripresa inoltrata la giornata è inaspettatamente in surplace, tutto merito della guardia altissima dei compagni di reparto. Poi, quando chiamato in causa, si esalta. Pronto, reattivo, efficace sulla bordata da fuori di Cristante. Tripla mandata sul vantaggio azzurro, una parata da tre punti.

Hysaj 6,5: I fantasmi dei quarti di Coppa Italia tutti sullo sfondo, ormai da archiviare. Gomez svaria sull’intero fronte d’attacco e quando fronteggia l’ex Empoli sa essere insidioso, ma mai letale, merito del classe ’94 azzurro.

Albiol 7:  Ordinato, sicuro. Sia quando è chiamato smistare l’uscita dalla propria trequarti( impeccabile nel dettare il passaggio – 70 totali con una precisione del 94%) , così come quando deve tenere a bada i diretti avversari in marcatura come in raddoppio.

Koulibaly 7: Cornelius capisce subito che la giornata sarà di quelle che definire di magra è un eufemismo. L’ex Genk è un muro che non conosce crepe, dalle sue parti non si passa, mai. Senza eccezioni.

Mario Rui 6,5: Gara dopo gara, continua il processo di crescita del portoghese. Propositivo, accorto, sempre sul pezzo in entrambe le fasi di gioco, dal primo al novantesimo.

Allan 7: Ormai non sorprende neanche, è una certezza granitica. Contro la mediana di Gasperini c’è da lottare, confronti diretti come pane quotidiano, e il volante scuola Vasco non tira mai indietro la gamba. Lotta per 4, per poi attaccare con intelligenza e imprevedibilità. Uomo ovunque di cui la mediana non può fare a meno.

Jorginho 6: La gabbia nei suoi confronti è un’abitudine, Gasperini sceglie Ilicic come ombra del regista azzurro. Che sa soffrire ma anche dar spazio al proprio gioco.

Zielinski 6: Non brilla come potrebbe, ma si sacrifica fin dalle primissime battute. Qualche errore nella gestione del fraseggio a cui sa porre rimedio con applicazione e abnegazione.

(Dall’85’ Rog s.v.)

Callejon 7: In Coppa Italia giostrò da vice Mertens e l’assenza dell’equilibratore di Maurizio Sarri sull’out destro fu evidente. Contiene, accorcia e affonda, sua l’occasione più ghiotta fino al vantaggio. Suo, soprattutto, l’assist per Mertens, un filtrante preciso che è un invito a nozze tra le linee per il belga.

(Dal 90′ Maggio s.v.)

Mertens 7: La Dea come musa più che propizia, ispiratrice. Sempre a rete contro i bergamaschi nelle tre gare stagionali. La gara dell’Atleti Azzurri d’Italia è ostica, c’è da lottare e sgomitare. E Dries lo fa, spesso compresso nella serrata marcatura del trittico difensivo di Gasperini, ma quando può, quando deve, il lampo che vale il tanto agognato vantaggio. La giocata con cui manda a rete Hamsik è una prodezza delle sue, ma il capitano spreca.

Insigne 6: Più nervoso del solito, dai battibecchi con il pubblico orobico passando per il momento del cambio. Può capitare. I lampi di classe non mancano mai, la pennellata per Callejon a cui si oppone solo un sontuoso Berisha parte dal suo solito destro. Non manca, neanche, il sacrificio. Giusto un pizzico di continuità nelle giocate.

(Dal 74′ Hamsik 6: Poco più di un quarto d’ora a disposizione, sempre tra le linee. Prima sbaglia malamente su invito pregevole di Mertens, poi fa a fette la linea difensiva dei bergamaschi freddando Berisha. Il goal è regolare, per tutti, tranne che per Orsato.)

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