Il collega della Repubblica, Marco Azzi, ha duramente criticato la sentenza emessa dal Giudice Sportivo in merito ai gravi atteggiamenti assunti da parte del pubblico del Bergamo presente allo stadio per Atalanta-Napoli. Questo il suo commento:
“La condanna lascia interdetti, con la beffarda chiusura per un solo turno di campionato della curva Nord dello stadio di Bergamo, punita oltretutto con la condizionale (pena sospesa per un anno) dopo gli ululati di domenica scorsa contro Kalidou Koulibaly, il gigante senegalese del Napoli. Nemmeno lo straccio di una sanzione invece per la bottiglia — si è scoperto poi piena di urina — scagliata dagli ultrà dell’Atalanta sempre contro il malcapitato “uomo nero”.
Non ne hanno fatto menzione nel loro referto l’arbitro Orsato e i suoi collaboratori, nonostante le proteste di Allan in campo e le imbarazzanti immagini diffuse dalla tv. E ancora peggio hanno fatto i tre ispettori federali presenti in tribuna, a cui sono incredibilmente sfuggiti pure gli ignobili cori razzisti (“Terroni, terroni”) urlati a più riprese perfino da padri e bambini.
Ne è dunque venuta fuori una sentenza soft, sorda e quasi assolutoria, che avrebbero potuto scrivere a quattro mani don Abbondio e Ponzio Pilato: i peggiori esempi possibili per chi per mestiere fa il giudice, nella fattispecie sportivo. Ma nel calcio italiano funziona proprio così: molto, molto male”.
Articolo modificato 24 Gen 2018 - 12:11