“Nella corsa come nella vita gli ultimi non sono meno degni dei primi… Arrivano fino in fondo correndo molto di più di quelli che sono in testa. Arrivano fino in fondo anche se sanno dall’inizio che non avranno mai una medaglia al collo”.
L’ultima sessione di mercato condotta dal Napoli sembra avere forti assonanze con queste parole di Marco Olmo, noto corridore italiano. Un mercato come una maratona in cui si è cercato fino all’ultimo di poter conquistare il podio ma al traguardo nessuna medaglia è stata presa. Non si può pensare di “arrivare alla fine di una gara con i polmoni ancora pieni di 25 milioni di ossigeno”, e pensare di superare chi si trova già al traguardo. Senza i risultati sperati cosa si può fare per rimediare alla sconfitta sul mercato? Quei milioni che Giuntoli&Co hanno messo sul piatto non sarebbe meglio investirli, allora, sul centro sportivo e settore giovanile, da sempre punti deboli degli azzurri? Quante volte il presidente De Laurentiis ha promesso di investire sul settore giovanile, provando a creare la cosiddetta “scugnizzeria” e quante altre ha ribadito la necessità di dotarsi di un centro sportivo più all’avanguardia? Quale migliore occasione se non adesso, dal momento che i 25 milioni non sono stati spesi per rinforzare la rosa?
Questa per il Presidente e la società tutta potrebbe essere l’unica soluzione per tentare di rialzare la testa dopo la brutta figura nazionale rimediata alla chiusura della sessione di mercato di gennaio. Optare su questi investimenti, cercare di portare a Napoli giovani di prospettiva, mirando alla progettazione di un percorso di crescita e formazione totalmente interno, potrebbe essere la strada giusta da percorrere in questo momento vista la scarsa capacità di acquistare giocatori che possano rinforzare una rosa che, ad oggi, si trova prima in classifica.
Come più volte ribadito dagli addetti ai lavori, le società che vogliono puntare a traguardi importanti per restare sempre al massimo livello, devono avere uno stadio di proprietà, centri sportivi moderni ed un ottimo settore giovanile. È questo il momento che l’entourage azzurro investa almeno su due di questi tre fattori, non solo per rimediare alla brutta figura nazionale di cui sono stati protagonisti, ma anche per poter mettersi alla fine della maratona la medaglia più importante, finalmente!
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