L’ex allenatore del Napoli e vincitore del primo scudetto con i partenopei, Ottavio Bianchi, ha rilasciato un’intervista all’emittente umbra Radio Onda Libera. Decisamente interessanti le sue dichiarazioni:
“Quanto è forte e maturo il Napoli per lo scudetto? Penso che sia l’anno buono. Sta dimostrando di poter arrivare lontano con il gioco e la consapevolezza. È diventato poco frivolo e molto concreto, superando così un punto debole che aveva. È consapevole di essere una grande squadra, che fuori dalla Champions e dalla Coppa Italia può concentrarsi su questo obiettivo.
Sarri? Non lo conosco personalmente, però si vede la mano dell’allenatore in questo Napoli. La squadra si esprime con disciplina e geometrie. C’è un progetto che parte da lontano e che ha portato il Napoli a competere ai migliori livelli. Poco turn over? Dipende da come si gestisce il gruppo nello spogliatoio. Bisogna vedere come il tecnico riesce a tenere i calciatori che restano fuori. Dipende tutto da questo.
Il campionato non mi diverte. Né questo né quello dell’anno scorso. È un campionato di quarta fascia rispetto a Liga, Premier e Bundesliga. Ci sono troppe squadre e troppi stranieri non all’altezza. La bellezza una volta era anche che le prime potevano perdere con le ultime, adesso non è più così. Benevento-Napoli ha mostrato un epilogo scontato fin dalle prime battute. La forbice si è allargata troppo. Calciatore preferito? Soltanto Dybala fa la differenza. È stato preso in Argentina e qui è maturato molto. Lui potrebbe giocare in qualunque campionato e con le squadre migliori“.