Lo striscione del traguardo è lì, lo senti vicino dopo una vera e propria maratona; senti l’odore di quel campo che hai percorso avanti e indietro innumerevoli volte, il boato del tuo pubblico, la vita che scorre. Sai che il momento è vicino, hai cerchiato la data in rosso sul calendario e sei conscio che il peggio è alle spalle. A volte però, basta un attimo per (ri)tornare nell’abisso.
Avrà pensato questo Faouzi Ghoulam mentre correva sul campo di allenamento di Castel Volturno, prima di sentire una fitta ed un dolore acuto, sintomo che qualcosa nel ginocchio non andava nel verso giusto. E nella serata di venerdì da Villa Stuart la mazzata definitiva: frattura della rotula del ginocchio destro e rientro in campo posticipato di svariati mesi. No, non è facile per un ragazzo che aveva bruciato le tappe per recuperare a tempo di record da quella sventurata serata di novembre contro il Manchester City. Fino ad allora 2 gol e 5 assist in 17 presenze stagionali, consacrandolo tra i migliori in Europa nel suo ruolo, in quella che senza dubbio era la miglior stagione della carriera del classe ’91. Poi, quasi a voler rovinare questa meravigliosa favola, il suo ginocchio fa crack per due volte, ponendolo fuori dalla fase nevralgica del campionato. Adesso serve forza, coraggio, voglia di reagire, soprattutto quando assapori il tanto agognato momento e sei costretto a sventolare forzosamente bandiera bianca.
Fa male dover a malincuore constatare che il ragazzo di Saint-Priest-en-Jarez ha speranze minime di poter tornare in campo al massimo della condizione in questa stagione. Potendo entrare per un attimo nella mente dell’algerino si può immaginare che logora, deteriora l’animo dover guardare i compagni affrontare i sei volte campioni d’Italia senza poter materialmente dare il proprio contributo. È un lavoro prima di tutto psicologico, perché la prestanza fisica non è un problema: il recupero in 4 mesi dalla rottura del legamento crociato è da alieni, da persone che hanno un corpo fuori dalla norma. Non c’è dubbio che l’ex Saint-Étienne, non potendo dare il suo contributo in campo, lo farà fuori, diventando il primo sostenitore degli azzurri; senza tralasciare che saranno i suoi stessi compagni a fare lo stesso, supportandolo per una pronta guarigione: basti pensare che dopo neanche qualche ora dalla pessima notizia i social network degli azzurri pullulavano di messaggi di affetto e stima per il loro gars.
A Napoli intanto c’è un popolo che ha capito il reale valore del Ghoulam uomo, prima che del Ghoulam calciatore e non vede l’ora di rivederlo in campo. E questi sono omaggi che, nella terra del Vesuvio, non hanno il privilegio di essere concessi a tutti. Con la speranza di poter presto rivedere Ghoulam tornare a galoppare su quella sua fascia di competenza che ormai gli scorre nelle vene.
Forza, Faouzi Ghoulam!
Francesco Vassura
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