Siamo a due giorni da Napoli-Spal e gli azzurri hanno bisogno di continuare a portare i tre punti a casa, sperando in un passo falso da parte della Juve nel derby. In vista del match in programma domenica al San Paolo ha parlato proprio il tecnico della Spal, Leonardo Semplici. Queste le sue parole per Il Mattino:
Semplici, ha più possibilità il Napoli di vincere lo scudetto o la Spal di salvarsi?
«Abbiamo le stesse percentuali di difficoltà: il Napoli deve battere la Juventus, che è una squadra di tradizione e grande esperienza, e noi dobbiamo vincere il nostro campionato arrivando prima di altre tre squadre».
All’andata seppe mettere in difficoltà il Napoli: cosa ha in mente per domenica?
«Facemmo una grande partita, ma a livello motivazionale quando giochi contro la prima in classifica devi dire ben poco ai ragazzi. Anche questa volta faremo il possibile per essere al meglio anche se conosciamo bene le difficoltà e le qualità del Napoli».
Cosa le piace di più del gioco degli azzurri?
«L’identità che Sarri è riuscito a dare alla squadra in questi anni. E poi hanno migliorato anche l’aspetto della concretezza».
In che senso?
«Hanno trovato continuità di risultati anche contro le piccole».
Lei, poi, conosce molto bene Sarri e l’anno scorso avete ricevuto anche un premio insieme a Coverciano.
«Ci conosciamo da tempo perché siamo praticamente della stessa città. Per me è stato un motivo di orgoglio ricevere la Panchina d’argento nello stesso giorno in cui a Maurizio è stata assegnata la Panchina d’oro. Essere accomunato a questo grande allenatore mi fa molto piacere e lo vedo come un punto importante della mia crescita professionale».
La sua è una carriera molto simile a quella di Sarri.
«Mi fa piacere essere accostato a Maurizio e in effetti il percorso che abbiamo fatto è analogo. Se sono in serie A è perché ho vinto tutti i campionati, dall’Eccellenza in su, e nessuno mi ha regalato nulla. Vorrei realizzare qualcosa di importante, come Sarri».
Sarri dice che lui vede il City di Guardiola perché gli dà gusto; a lei, invece, cosa dà gusto?
«Quando vedi il Napoli ti diverti perché al bel gioco ha abbinato la concretezza per vincere».
E questo le sembra l’anno buono per lo scudetto agli azzurri?
«La Juventus credo sia sempre la squadra da battere perché ha esperienza e qualità dei singoli, ed è la più forte in assoluto, ma dopo un percorso di crescita il Napoli mi sembra pronto per il salto di qualità e lo sta dimostrando».
C’è un giocatore che le piace più degli altri?
«Difficile fare un nome solo ma è sotto gli occhi di tutti che l’esplosione di Mertens sia stata un’invenzione geniale di Maurizio: l’ha trasformato da riserva a giocatore determinate».
Napoli e Spal sono le squadre che subiscono più gol nei primi quarti d’ora: come se lo spiega?
«Da una parte mi fa quasi piacere perché vuol dire che anche le grandi hanno qualche problemino… Scherzi a parte, credo che dobbiamo migliorare il nostro approccio alla gara».
In molti dicono che contro il Napoli lei si gioca la panchina della Spal: è una cosa che le pesa nella preparazione della gara?
«Vivo questa settimana con grande serenità e fiducia nei miei ragazzi. Veniamo da una sconfitta con il Milan e abbiamo un calendario difficilissimo ma so anche che prima o poi toccherà a tutte le dirette concorrenti».
Alla luce della spaccatura che c’è tra prime e ultime della classe, crede che la serie A andrebbe ridotta da 20 a 18 squadre?
«Più che altro credo che sia giusto distribuire i contributi televisivi in maniera differente per rendere il campionato più equilibrato. Ridurre il numero delle squadre non porterebbe a nulla».
Lei come Sarri è scaramantico?
«Forse un po’ all’inizio della carriera. Crescendo sono migliorato, diciamo così, sotto questo aspetto e adesso non ci credo molto, anzi non ci credo per niente. Ma rispetto le idee di Maurizio».
A proposito di idee: Sarri si è lamentato di giocare sempre dopo la Juve, lei cosa ne pensa?
«Quando lotti per certi obiettivi credo sia giusto giocare allo stesso orario».