L’ex Campione del Mondo ’82 Fulvio Collovati ha appeso gli scarpini al chiodo già da un po’ ed oggi parla spesso in TV di calcio, soprattutto di questo Napoli, che lo ha colpito fortemente. Il Roma riporta oggi una sua intervista:
«L’Europa League va onorata, come tutte le competizioni internazionali. Ma i giocatori del Napoli, a livello inconscio, hanno preso una decisione: vogliono vincere lo scudetto».
«Il messaggio è abbastanza chiaro» spiega Collovati, che segue spesso il Napoli ed è innamorato della sua bellezza, come tutti.
Qual è il messaggio?
«A livello inconscio, questa squadra ha preso una decisione: puntare tutto sullo scudetto. Si tratta di un chiaro segnale, condivisibile o meno. L’Europa League va onorata, lo sa e l’ha detto anche lo stesso Sarri, ma comprendo bene il ragionamento dei giocatori. Mai come quest’anno, il Napoli ha un’occasione unica che non può fallire».
Esiste una squadra favorita per la vittoria dello scudetto?
«Assolutamente no. Sia il Napoli che la Juve hanno diversi punti a proprio favore».
Cioè?
«Il Napoli può vincerlo perché ha un punto in più in classifica, perché gioca meglio, perché ha quella fame di vittoria che la Juve non ha».
E la Juve?
«Può vincerlo per l’esperienza, per la caratura dei giocatori e, poi, perché avrà il match di ritorno in casa. Molti dicono che lo scudetto si deciderà in quell’occasione: io sono convinto che sarà un duello aperto e incerto fino alle ultime giornate».
Qual è il giudizio parziale sulla stagione del Napoli?
«La squadra di Sarri sta facendo un percorso straordinario, e lo dicono i numeri: sette volte su otto ha rimontato il risultato dopo essere passata in svantaggio. Certo, dovrebbe evitare di subire gol all’inizio, com’è spesso capitato, però la reazione è il sintomo di una forza – che deriva dal gioco e dalla consapevolezza – di una squadra che ha una marcia in più perché ha un chiaro obiettivo in testa da raggiungere».
Quanto è temibile la Juve?
«Ho visto la gara col Tottenham e ho avuto l’impressione che la Juve fosse un po’ preoccupata e non al top fisicamente. Ha giocato bene per quindici minuti, ha segnato due volte con Higuaìn, ma poi s’è chiusa e ha aspettato gli avversari. In campo internazionale questo atteggiamento lo paghi, com’è poi accaduto».
Quante insidie possono esserci oggi?
«Il derby è sempre il derby, una gara diversa da tutte le altre. La Juve difficilmente sbaglia due partite di fila, ma non è brillante come in passato. Sarà un incontro aperto».