“Non è stata una giornata qualunque anche se non ha cambiato niente. Stavolta vale di più il successo della Juventus”.
Così Mario Sconcerti, nel suo editoriale per il Corriere della Sera, apparso stamattina sull’edizione odierna del quotidiano: “In questo momento Juve e Napoli mi sembrano aggrappati alla loro aritmetica italiana. Il Napoli con la sua insistenza, il suo possesso campo, che è diverso, molto migliore, più decisivo del possesso palla, sempre smentito a metà dai risultati, quindi una mezza bugia per definizione. Perché il problema non è mai quanto tieni il pallone, ma se tenerlo è indispensabile per vincere. E su questo non sa dire parola nessuno. Non c’è statistica.”
Sottolinea poi come la Juventus possa resistere ai numerosi infortuni: “La diversità della Juve di ieri sono i suoi infortuni improvvisi, Cuadrado, Mandzukic, Dybala, Higuain, Bernardeschi, Matuidi, senza che cambi niente. Non giocava bene prima, non lo fa adesso, continuando però a vincere. La vastità è una quantità politica, non misurabile ma estremamente conseguente. Ci sono nella Juve due squadre, nel Napoli una. È una corsa un po’ cieca tra la vernice e il colore, l’industria e l’artigiano. Deciderà un dettaglio, una mosca nei macchinari. Ma ieri la Juve è uscita da una trappola”.