È sempre difficile ripartire dopo una pesante sconfitta, ma oggi lo è ancora di più. La notizia della morte di Davide Astori non è assolutamente da poco, e tornare in campo sarà tutto fuorché naturale. Ma bisogna iniziare a farlo, con il dovuto rispetto e ricordo caloroso verso una persona fantastica come lui.
Dopo questi giorni di relativa calma, dove la priorità non sarà quella di mettere tutta la “cattiveria agonistica” in campo, bisognerà inevitabilmente pensare alla prossima trasferta di Milano, quella di sponda nerazzurra. Sarri dovrà rimotivare i suoi, perché nelle interviste post-gara di sabato sera è sembrato quasi aver alzato bandiera bianca. Ma oggi il Corriere dello Sport mostra diversi punti secondo i quali il Napoli non ha assolutamente motivo di arrendersi:
1) Il pianeta. Se la Juve, come dice il tecnico napoletano, arriva da un altro pianeta, diciamo da Marte, il Napoli arriva da Plutone: come gioco, è una squadra irraggiungibile anche per i marziani e lo si è visto durante tutto il campionato.
(2) L’organico. Se è vero (ed è vero) che la Juve ha una rosa più forte e più ricca di quella del Napoli, ora a Sarri bastano i suoi 12-13 titolari non avendo altri impegni che il campionato.
(3) Il recupero. Milik è tornato sabato scorso, giusto in tempo per il finale. Può diventare una risorsa in più: col polacco, anche l’allenatore di Figline, come fa spesso il livornese, può cambiare il modulo durante la partita.
(4) Gli infortuni. Il Napoli ha fuori squadra solo Ghoulam, la Juve è senza Bernardeschi e Cuadrado, ha Mandzukic a mezzo servizio e non sa quando riavrà Higuain.
(5) Il San Paolo. A fine partita, lo stadio ha applaudito la squadra demolita dalla Roma. In quarantamila hanno urlato: “Noi ci crediamo”. Non seguire quell’invito, non sostenere quel desiderio sarebbe sbagliato.
(6) La classifica. Il Napoli è ancora in testa alla classifica, con un punto in più della Juve. Che ha una partita in meno, ma la deve ancora giocare. Non l’ha già vinta.
(7) Il calendario. Mancano 11 gare alla fine, 33 punti in palio, e in più c’è lo scontro diretto. A Torino, d’accordo, ma in 90 minuti, se il Napoli non è quello di sabato sera, può succedere di tutto all’Allianz Stadium. Ecco, Sarri può e deve fissare quell’obiettivo: la Juve fa il sorpasso dopo il recupero del 14 marzo con l’Atalanta? Bene, ci vediamo il 22 aprile a Torino e lì ci giochiamo tutto.