Termina a reti bianche il match di San Siro tra Inter e Napoli. Una partita che forse rispecchia lo stato d’animo di questa giornata: triste, con il pensiero rivolto ancora verso Astori. Commovente ancora una volta il minuto di silenzio prima del fischio d’inizio. Ma poi in campo c’è bisogno di trasformarsi, perché si deve ripartire per dare un segnale di forza. Questo segnale non c’è stato da parte della squadra di Sarri, a differenza della Juve. Oggi i bianconeri sono stati cinici con il 2-0 rifilato all’Udinese allo Stadium.
I tre piccoletti fermati dai giganti nerazzurri
Il Napoli questa sera doveva riagganciare la vetta della classifica, ma in campo si è vista una squadra spenta, che ha fatto girare spesso palla, ma ha premuto poco sull’acceleratore. Nella prima frazione non ci sono quasi state emozioni, mentre nel secondo tempo la gara si è leggermente accesa. Contro un’Inter così chiusa ed attenta serviva la giocata dei singoli, di quei tre piccoletti che non sono riusciti ad avere il lampo decisivo. Mertens ha toccato pochi palloni, con Miranda e Skriniar che gli ha morso le caviglie per 90 minuti; Callejon ha trovato sempre tutto chiuso, quindi i suoi tagli sono stati spenti senza troppe difficoltà; Insigne avrebbe potuto fare qualcosa in più: il talento di Frattamaggiore aveva un po’ di spazio, ma è stato davvero poco concreto. L’emblema della serata di questo tridente, probabilmente, è l’occasione che ha avuto proprio Insigne davanti ad Handanovic, con il partenopeo che a tu per tu con il portiere ha tentato lo scavetto, invece di piazzarla.
Ora bisogna ripartire, senza guardarsi indietro. 1 punto in due gare non è da Napoli, da QUESTO Napoli. La testa deve volare rapidamente verso domenica prossima, quando arriverà il Genoa al San Paolo ed il tridente deve tornare ad essere devastante, per rincorrere il sogno TRICOLORE!
GIOVANNI ANNUNZIATA
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