Una giornata, quella di ieri, che peserà indubbiamente sulla classifica finale e sull’assegnazione dello Scudetto, che inizia a sfumare all’orizzonte per i tifosi azzurri e per il gruppo di Sarri.
Seppur non sia morta la speranza nell’ambiente e non lo sarà finchè la matematica non dirà che è impossibile chiudere davanti alla Juventus, 4 punti da recuperare sono indubbiamente tanti, specie nei confronti di una squadra che ha rafforzato negli anni un cinismo e una mentalità vincente difficilmente raggiungibili.
Certo, non sarebbe – e non non sarebbe stato proprio perchè darla per conclusa sarebbe uno sgarbo alla splendida stagione azzurra – impresa da poco, quella di riuscire a vestirsi di Tricolore, lottando contro un gigante come la Juventus e, diciamocelo, anche un po’ con la mala sorte.
Sì, perchè se a segnare il gol che riporta il popolo azzurro con i piedi per terra è quell’uomo che avrebbe voluto fortemente vestire l’azzurro, proprio per rincorrere quell’obbiettivo che il gruppo di Sarri si è prefissato in maniera ufficiosa verso l’esterno ma in un solido patto interno, vuol dire che un minimo di sfortuna c’è. C’è nella traversa di Milik e un po’ anche in quella di Çalhanoglu, ma d’altronde, la traversa è parte del gioco.
Si aggiungano, al gol di Politano, l’infortunio di Milik, che ha necessariamente stravolto e ridotto al lumicino le rotazioni in attacco e il doppio infortunio di Ghoulam, che seppur ben sostituito dalla crescita graduale di Mario Rui era diventato imprescindibile.
Certo, due infortuni non possono considerarsi un alibi per gli azzurri. Anche la stessa Juventus ha dovuto fronteggiare tante assenze. Il punto è che il Napoli, forse, non è ancora preparato a gestire due assenze così pesanti, se confrontato con la possibilità per i bianconeri di variare gli uomini mantenendo sempre un livello alto dal punto di vista tecnico e mentale.
Certo, non si può imputare tutto alla sfortuna, ma si può dire che se sono vere tutte le considerazioni sulle differenze tra le due squadre e se è vero – ed è vero – che comunque vada vincere lo Scudetto sarebbe un’impresa, è evidente se la dea bendata avesse remato insieme agli azzurri e non nel verso opposto, forse la situazione attuale sarebbe più equilibrata e l’impresa ancora fattibile.
Articolo modificato 1 Apr 2018 - 10:53