L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport si sofferma sulla condizione precaria del Napoli:
“Sta arrivando al traguardo esausto, Hamsik si trascina come Dorando Pietri perché Sarri ha scelto 11 titolari più Zielinski e ha chiuso la porta. Ha chiesto troppo poco a giocatori già pronti come Diawara e Rog e non è stato capace di trasformare Giaccherini e Ounas in opzioni utili, tipo Under.
La Juve invece ha fatto a meno serenamente di Dybala, di Higuain e perfino di Buffon. E in una notte difficile come quella di ieri, quando soffre un ottimo Milan che gioca meglio e bombarda le traverse, quando rischia di perdere il titolo per una beffa dell’ex amico Bonucci, può mettere dentro prima Douglas Costa, nazionale brasiliano, e poi Cuadrado che ha segnato il gol-partita e forse scudetto. E’ lo stesso Cuadrado che il 31 ottobre 2015 decise un derby al 93’ entrando dalla panchina e rilanciò una Juve che aveva perso 4 delle prime 10 partite. La Juve in questi anni ha tiranneggiato per la sua qualità, la sua esperienza e la sua personalità. Certo. Ma prima di tutto per una profondità di organico che nessun concorrente ha mai saputo avvicinare. In una logorante corsa a tappe fa la differenza. Asamoah, Sturaro… tutti, ma proprio tutti, hanno portato il loro mattoncino da scudetto”.