“Chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso“. Questa frase può rappresentare pienamente il Napoli di quest’anno, una squadra che lotta, ci crede e resta lì, aggrappata a meno quattro dalla Juve. Per gli scettici ed i rassegnati può essere già finita qui, ma la squadra di Sarri ha dimostrato di non mollare e di essere più viva che mai.
Minuto 93′: sono quasi tutti nell’area clivense, anche il più giovane dei 22 in campo. Proprio lui, Amadou Diawara, con la freddezza glaciale di un trentenne, controlla, prende la mira e la spedisce lì dove Sorrentino non può nulla. Il San Paolo è una bolgia. Peccato per chi si è perso gli ultimi minuti, scegliendo di evitare il traffico di Fuorigrotta; perché gli ultimi cinque di gioco possono essere il simbolo di questo Napoli da rush finale, una squadra che getta il cuore oltre l’ostacolo, che non molla e continua a credere in un sogno. Un sogno chiamato scudetto!
Archiviata l’esaltante vittoria contro il Chievo, bisogna già puntare dritti verso il prossimo obiettivo. Un obiettivo chiamato San Siro: domenica prossima alle 15:00 ci sarà la prima delle ultime sette “finali” che il Napoli dovrà affrontare, il Milan. I rossoneri, viaggiano in parallelo con gli azzurri, perché entrambi vogliono sperare in un sogno momentaneamente distante, ma matematicamente ancora fattibile. Infatti, il Milan continua ad inseguire la zona Champions, così come il Napoli il tanto sperato terzo tricolore. Ci sarà da battagliare, proprio come accadrà nei due impegni successivi: dopo la trasferta di San Siro, infatti, arriverà l’Udinese, bisognosa di importanti punti salvezza.
Il passaggio chiave, però, sarà l’attesissimo scontro diretto dell’Allianz Stadium, dove servirà un Napoli con lo stesso atteggiamento avuto nel finale contro il Chievo. Un Napoli che gioca con il cuore, per la propria gente, sperandoci fino alla fine. Perché è bene ricordarlo: “Chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso“.
GIOVANNI ANNUNZIATA
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Articolo modificato 16 Gen 2020 - 00:15