Gigio Donnarumma napoletano, di Castellammare di Stabia, trapiantato al nord, cresciuto calcisticamente lontano dal Vesuvio. Si potrebbe aspettare un comportamento in campo diverso, se non quello di difendere la propria squadra? Di certo no. E invece il comportamento fuori dal rettangolo di gioco? Del tutto inaccettabile. Un video, quello girato dallo stesso portiere (seppur in via privata, ndr), inaccettabile non tanto per i tifosi napoletani, che dal canto loro non le hanno mandate a dire al portiere rossonero non solo al momento della parata ma anche per tutta la partita, ma inaccettabile perché reo di aver assunto un comportamento anti-sportivo.
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Donnarumma e l’Art. 1bis: “Doveri e obblighi generali”
Cosa se ne fanno gli amanti del calcio delle sue parate spettacolari, se poi sono spettatori di comportamenti del genere. Forse il portiere rossonero, e per giunta della Nazionale, non ha ancora compreso di far parte di una cerchia di soggetti “famosi” che più di tutti, per il ruolo che ricoprono, sono obbligati ad esprimere valori etici e morali che siano da insegnamento ai giovani ragazzi che cercano, fin da piccoli, di farsi strada nel mondo del calcio. I veementi insulti nei confronti di un parente napoletano tifoso, non solo sono il riflesso del fenomeno dei social nel mondo calcistico e del loro uso distorto, ma sono di gran lunga lontani dalla lealtà sportiva che lo stesso regolamento sportivo che la Federazione Italiana gioco Calcio ha disciplinato nel proprio codice al TITOLO I bis NORME DI COMPORTAMENTO , Art. 1bis “Doveri e obblighi generali “, che qui si riprende:
” Le società, i dirigenti, gli atleti, i tecnici, gli ufficiali di gara e ogni altro soggetto che svolge attività di carattere agonistico, tecnico, organizzativo, decisionale o comunque rilevante per l’ordinamento federale, sono tenuti all’osservanza delle norme e degli atti federali e devono comportarsi secondo i principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva”.
Valori da perseguire e regole da rispettare
Caro Gigio, il punto allora è questo: qui non si tratta di milioni da dover intascare, di grandi contratti da stipulare ma di regole da rispettare, di valori da perseguire, imparare e diffondere. Per diventare un calciatore importante, che resti nella storia del calcio italiano, bisogna imparare prima di tutto ad essere leali, onesti e più che mai corretti sia in campo che fuori. Il portiere di Castellammare di Stabia, dovrebbe iniziare a studiare le norme comportamentali al più presto perché non sono solo le tecniche migliori per uscire bene fra i pali o a proteggere la propria porta , o le sue prodezze a farlo ricordare nel tempo e distinguerlo tra la massa.
Scuse fini a se stesse
In ultimo, caro Gigio, le scuse rivolte a conti fatti sono fini a se stesse, nulla tolgono e nulla mettono ai tifosi napoletani, che sono più che mai avvezzi ai comportamenti di chi si professa simpatizzante per i colori azzurri per i propri natali, per poi assumere comportamenti diametralmente opposti. Coerenza, anche questa sconosciuta!
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Martina Amitrano