Una manciata di ore di apnea, quelle che mancano alla gara più attesa del campionato italiano.
Juventus-Napoli, la gara tra le due sovrane della Serie A. Non una classica sfida, suona un po’ come finale. In palio non solo tre punti, c’è lo scudetto. Più in senso ideologico che reale perché il verdetto resterebbe ancora in bilico.
“Ora o mai più” pensano i tifosi azzurri. La rivalità antica tra le due squadre, tra le due tifoserie è sentita particolarmente quest’anno: non capitava da un po’ che le due squadre corressero quasi a pari passo in questa lotta per aggiudicarsi il titolo campioni d’Italia.
Due squadre diverse, quasi in tutto.
La Juventus è una macchina da guerra, ha sempre fame ed i colpi che accusa, li prende come nuove sfide. Si adatta ad ogni genere di situazione e di avversario. Il suo punto forte è saper vincere anche quando soffre.
Il Napoli ed il sistema di Sarri sono uno spettacolo, fin quando in campo scendono i soliti 11 titolari. Quando cambia qualcosa, lo spettacolo cala d’intensità ed, ogni tanto, la macchina perfetta si inceppa. Gli azzurri rappresentano una macchina da gioco, un collettivo. Si è detto più volte, il Napoli gioca il miglior calcio del campionato. La sua bellezza in campo è la sua forza.
Juve e Napoli rappresentano due facce diverse dello stesso paese. Due squadre opposte, che non hanno nulla in comune a partire dalla rosa, dai moduli e dagli stili. Allegri ha a disposizione una squadra ampia, Sarri fa più fatica a fare turn over. Torino è la patria dell’eccellenza, dei risultati vincenti. Napoli è “mille culure, fatta di sogni da voler realizzare.
Non una giornata di Serie A qualunque quella di domenica sera, una sfida all’ultimo sangue.
27 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte bianconere in Serie A. Gli azzurri hanno conquistato 25 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte, una delle due proprio a Napoli contro la Juventus. Domenica sera proveranno a cancellare quell’amaro 0-1 dell’andata?
E’ una partita a cui non bisogna dare troppo peso a strategie o complotti per abbattere l’avversario: cuore, mente e sangue negli occhi è quello che serve.
La voglia di scrivere la storia conquistando e regalando ai tifosi un campionato, un titolo che manca a Napoli dal 89-90, può arrivare solo dalla sicurezza e dal carattere. Il Napoli merita di vincere.
Eppure, se qualcosa dovesse andare storto in casa Napoli, i partenopei non potranno essere considerati “outsider”. Si sono guadagnati stima e fiducia in Europa visti i punti raggiunti e la bellezza che ha regalato agli spettatori.
Maurizio Sarri non potrà permettersi errori di valutazione sulla rosa da schierare in campo: il clima è teso e l’adrenalina sale.
Il dubbio che affligge particolarmente il mister toscano è: Milik o Mertens? Mertens o Milik?
Il recupero di Milik, che è stato protagonista di uno dei 4 goal conquistati a Napoli contro l’Udinese lo scorso mercoledì, ha stupito tutti e ci ha fatto ricordare l’importanza del polacco in campo.
Dries Mertens, invece, non sta attraversando un bel periodo, ma è stato l’elemento di spicco di inizio stagione mettendo a segno 21 goal tra coppe e campionato, e forse proprio a Torino vorrà riscattarsi.
Giocheranno entrambi a Torino, non ci sono dubbi. Ma chi avrà la precedenza?
Gli occhi di tutta Italia e non, saranno puntati sull’Allianz Stadium domani sera. I riflettori sono già accesi.
Il Napoli non ha mai ottenuto punti allo stadio di Torino, ma domani sarà l’occasione giusta per riscrivere di nuovo la storia azzurra.
Sarà la volta buona per regalare ai tifosi un lieto fine ed a Sarri un premio per la sua rivoluzione?
Il conto alla rovescia è già iniziato.
GAIA MARTINO