C’era tutta la rabbia di un popolo a spingere la testa di Koulibaly in quel momento, quando l’ombra del finale scontato aleggiava fiera sull’Allianz Stadium. La rabbia di chi ha visto fin troppe volte Davide perdere contro Golia, ed è stanco dello stesso, tristissimo finale. E la forza del colpo ne è la prova.
Da mesi la serata di oggi è stata vista come principale sliding door del campionato, le aspettative sono state rispettate vista la distanza di soli quattro punti fra le due. Ma il Napoli non si è accontentato. Ha voluto essere la protagonista, ha voluto trasformare il campionato da “aperto” ad “incredibile”. Perchè ha capito la necessità del proprio popolo, il più caldo di tutti, che è molto differente dal ritornello “Ha il merito di tenere aperto un campionato che altrimenti sarebbe già chiuso” che sembrava consacrare la fine del sogno.
La volontà di una squadra, di una società, di un popolo, si è materializzata sulla fronte di Koulibaly, e quel pallone non poteva che entrare in porta. In ogni casa, in ogni posto in curva o in tribuna, in ogni locale, in ogni posto ci fosse un napoletano, e non solo: in ognuno di questi posti si è fermato il tempo mentre Kalidou volava in alto, poi in cielo, poi fra le stelle. Settimane, mesi a sognare una serata come questa. Ora è arrivata, ed è tempo di fare sul serio.
E’ tempo di stare a guardare, di innamorarsi come di fronte ad un tuffo in paracadute: il tempo è fermo, e l’attesa la si passa ad ammirare un panorama mozzafiato, dal colore azzurro.
Quanti campionati del genere avete visto in vita vostra? Quand’è che Golia ha sofferto così tanto contro Davide? Ora fate attenzione, perchè a volte il lieto fine arriva davvero.
A cura di Alessandro Cangiano
RIPRODUZIONE RISERVATA