“In Campania i problemi di appoggio plantare colpiscono oltre il 30% della popolazione, 1 persona su 5 soffre di alluce valgo con relativo osso ‘a cipolla’ ma molte altre sono anche quelle che lamentano alluce rigido, dita a martello oppure a griffe. Di questo 15-20%, la maggioranza sono donne che vengono colpite da disturbi alle dita dei piedi dalle 7 alle 8 volte in più rispetto agli uomini”.
“La prevenzione è fondamentale – ha detto Gaetano Di Stasio, podologo e responsabile scientifico del congresso (provider Ecm Italymeeting) – La stragrande maggioranza delle persone soffre di appoggio plantare, callosità ipercheratosi e deformità varie. Le patologie che interessano le articolazioni della gamba e la colonna vertebrale, invece, sono più precoci negli sportivi. Tale affermazione può meravigliare, ma bisogna tenere presente che ossa, articolazioni, legamenti e muscoli degli atleti sono portati ai limiti delle loro possibilità fisica essendo sottoposti a preparazioni particolari che spesso però sono calibrate sulla struttura complessiva del soggetto”.
“I problemi di appoggio plantare si traducono in un cattivo ritorno venoso – ha aggiunto Lanfranco Scaramuzzino, chirurgo vascolare e componente del comitato scientifico del congresso – La sinergia con i podologi è fondamentale per migliorare lo stato di salute del paziente e degli arti inferiori. In definitiva, quando il piede sta male e la nostra camminata non è stabile, ne risente tanto il benessere muscolare, quanto quello articolare e venoso”.