La delusione per la mancata impresa ha lasciato tanto amaro in bocca nei tifosi del Napoli, fierezza nonostante tutto e in molti di loro anche una grande rabbia.
Rabbia per gli ultimi episodi arbitrali, unita ad un pizzico di delusione per un gruppo che ha evidentemente mollato la presa al momento dell’espulsione di Koulibaly, a Firenze, poche ore dopo la discussissima partita della sera prima, Inter-Juventus.
Subito ci si è affannati a cercare colpevoli, responsabili, a sottolineare quei limiti già noti, offuscati da un anno e più di prestazioni altisonanti e tornati in luce nel momento di appannamento della qualità azzurra.
Una qualità figlia della continuità e dell’affiatamento tra gli interpreti, che ha portato ad un utilizzo reiterato degli stessi calciatori. Paradossalmente, dunque, la continuità delle formazioni proposte da mister Sarri è stata anche uno dei motivi alla base della scarsa lucidità che la squadra ha palesato nel finale di stagione.
Una stagione che ha visto molte delle pedine a disposizione dell’allenatore azzurro utilizzate con il contagocce. Diawara, Rog, Maggio e Ounas su tutti. In parte anche Zielinski, utilizzato di più degli altri tre, ma che avrebbe forse meritato più spazio. Certo, la valutazione dell’allenatore, di volta in volta, è stata sentenza inappellabile e indiscutibile, in virtù della conoscenza dello stato di forma dei suoi certamente superiore a chiunque altro.
Con il sogno che sfuma, però, si potrebbe pensare, in queste due partite che ci separano dal termine del campionato, che si conceda maggiore spazio a chi spazio ne ha avuto davvero poco. Si potrebbero, dunque, vedere diversi cambiamenti negli interpreti e la scelta sarebbe anche giusta e giustificabile.
MARCO BREGLIO
Articolo modificato 9 Mag 2018 - 13:49