Ai microfoni di Radio Goal sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli ha parlato il terzo portiere del Napoli, Rafael Cabral:
“A Napoli ho conosciuto persone eccezionali, porterò questi cinque anni nel cuore. Ho lavorato con dei compagni di squadra unici ed ho imparato tanto grazie a Benitez e Sarri. Qui sono arrivato con una moglie e vado via con una figlia napoletana. A Napoli mi sono sempre sentito a casa.
Nella finale di Doha ricordo bene tutto: toccava a Chiellini, se segnava era finita, ma sono riuscito a pararlo. Poi abbiamo sbagliato noi, ma loro hanno tirato fuori. Alla fine la mia parata… a ripensarci mi vengono i brividi. Lì ha prevalso l’istinto sulla tecnica, dato che sentivo con tutto me stesso che mi sarei dovuto buttare in quel lato per i rigori di Chiellini e Padoin.
Dispiace per lo scudetto, ma dal patto fatto ad inizio anno ne siamo usciti bene, perché ce l’abbiamo messa tutta e siamo felici di aver lottato sempre. Sono convinto che questa squadra l’anno prossimo può vincere, perché avrà acquisito esperienza.
Il mio futuro è ancora tra l’Italia e l’Europa. A Napoli ho vissuto 5 anni meravigliosi, però ora è tempo di cambiare. Ringrazio tanto il presidente e la società.
Il momento più brutto è stato quello del mio infortunio. Ci vuole sempre tempo per recuperare e quando si rientra non si è allo stesso livello. All’inizio avevo bisogno di riacquistare forza e fiducia nel mio ginocchio, ma purtroppo quando ho sbagliato una partita sono finito in panchina senza avere più occasioni. Però il mister fece bene, perché non ero più all’altezza di quello che sapevo fare prima. Dispiace solo non aver avuto più un momento per riscattarmi. Adesso però sto bene e sono al 100%.
(Gli viene fatta ascoltare la radiocronaca dei rigori di Doha, ndr): È stato davvero emozionante, quando andrò via nessuno potrà mai cancellarmi questo ricordo. L’amore che ho visto in questi tifosi non lo troverò mai più da nessuna parte. Spero vincano lo scudetto.
Al ritorno da Torino è stato incredibile, c’era tantissima gente.
Sarri è l’allenatore perfetto per qualsiasi squadra, vive il calcio in ogni istante, in ogni secondo. Ha il grande potere della parola e così accende il cuore di chiunque.
Ringrazio Dio per avermi fatto giocare nel Napoli. Vado via da qui con la felicità nel cuore e con tantissime amicizie in più“.