Christian Maggio era pronto ad investire 500.000 euro – come riporta l’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno – nei ristoranti gestiti prima dai fratelli Iorio e poi dai medici Luigi ed Antonio D’Ari, arrestati giovedì dalla DIA: il tutto è emerso dall’ordinanza di custodia cautelare notificata ai due, e non ha quindi rilievo penale.
Il nome dell’esterno azzurro spunta anche, al pari di altri come quello di Mauro Icardi e Mirko Valdifiori, da intercettazioni tra Domenico Mollica, titolare di un’agenzia di finanziamenti e cognato dell’ex capoclan Carlo Lo Russo, ed un suo amico, Stefano, interessato alla gestione della “Pizza Margherita”, un ristorante: parlano del rilancio del locale e della possibilità, mai concretizzatasi, che alcuni calciatori del Napoli acquistino il locale. Le intercettazioni risalgono all’ottobre del 2016.
LA RICOSTRUZIONE DEL DIALOGO:
STEFANO: “Mimmo? Noi dobbiamo uscire da mezzo a tutti i soldi. Noi dobbiamo…tutti i conteggi li devono prendere loro…”.
DOMENICO: “Se li deve prendere lui!”
STEFANO: “La cassa la devono prendere loro!”
DOMENICO: “La deve fare lui!”
STEFANO: “Perché? Perché a noi persone come loro non servono!”
DOMENICO: “Devono portare la gente a noi, perché se si levano da mezzo nemmeno più la gente fanno venire. Gli devi dare il nome tuo…”.
STEFANO: “I professionisti ci devono portare…. Ci devono portare i medici, gli avvocati, i giocatori”.
DOMENICO: “Gigi (il dottor D’Ari, ndr) li sta deviando, il pomeriggio, i giocatori del Napoli. Sono più contenti di venire il pomeriggio, anziché la sera che finiscono, ad esempio, gli allenamenti, se ne vanno là, hanno la libera uscita. Gigi sta deviando perché si mangia una latrina! Ha detto: ‘io li perdo i calciatori’. Tiene a Maggio pronto, Maggio vuole cacciare cinquecentomila euro e Gigi, da persone perbene che sono… Ho detto pigliati i soldi mannaggia!”
Dal contesto si può evincere che forse era intenzione del medico non coinvolgere Christian Maggio in un investimento poco proficuo (il locale ha poi chiuso).