Napoli-Carpi, prima vera gara di livello della preseason azzurra, si è conclusa con un sonoro 5-1. Tra gli applausi dei (per la verità pochi) tifosi azzurri presenti al Briamasco di Trento, i ragazzi di Ancelotti hanno convinto mostrando i primi sprazzi di un gioco che sembra funzionare e valorizzare i suoi interpreti.
Tra i tanti segnali che la gara ha lanciato, ce n’è uno però in cui il mittente è lo stesso Carlo Ancelotti e risponde alla parola chiave del mercato. È chiaro che almeno una pedina manca ancora a questo Napoli per definirsi pronto ad affrontare una stagione lunga e da combattere su tre fronti senza arrendevoli uscite di scena. Quella pedina è sicuramente il terzino destro, ruolo al momento non ricoperto a dovere; lo sa Ancelotti e di sicuro lo sa anche De Laurentiis, ma nel dubbio il tecnico di Reggiolo gliel’ha voluto ricordare a modo suo: mettendolo di fronte al fatto compiuto.
Si parte con Hysaj e fin qui tutto bene, perché è un ruolo che l’albanese può ricoprire molto bene, ma nel precampionato è impensabile che lo ricopra per 90 minuti. Così, via ai cambi: dentro un altro terzino destro? No, perché di fatto Ancelotti non ne ha! Allora prova l’improponibile: Allan basso a destra sfruttando la sua corsa e lasciando un po’ confuso il pubblico che il brasiliano è abituato a vederlo lottare in mezzo al campo tra un dribbling riuscito e un contrasto vinto con la solita grinta che lo contraddistingue.
Allan a destra, Hysaj a sinistra fino all’ingresso di Alberto Grassi messo, non a caso, anche lui terzino destro. Sono stati dunque ben tre i giocatori collocati in quel ruolo ma soltanto uno di questi ce l’ha davvero nelle corde (Hysaj, che può essere schierato però anche a sinistra). Per il resto due centrocampisti costretti a giocare in una posizione che non gli appartiene, forzati dalla mancanza di validi sostituti. Forzatura che Ancelotti ha voluto sottolineare esattamente così, senza rumore e senza remore, evidenziando che il buco lasciato da Christian Maggio non è stato affatto colmato.
Una palese richiesta d’aiuto al presidente Aurelio De Laurentiis, che non ha potuto non aggrottare le sopracciglia nel vedere un cambio tattico operato da chi, nel frattempo, il sopracciglio lo alzava accompagnato da un sorrisetto, lo stesso di chi alle dichiarazioni ad alta voce e alle esternazioni da prima pagina, preferisce far parlare il campo: caro presidente, il tempo stringe, si prende un terzino all’altezza o si prosegue con le forzature?