Il sipario è calato e dal pubblico non sono arrivati applausi. Fischi e qualche sguardo smarrito, tante aspettative mancate. La fortuna è che quella era solo l’anteprima e che alla prima ufficiale manca ancora qualche giorno. Le prove generali, per il Napoli, hanno portato in dote più dubbi che certezze. Ci sono i risultati deludenti delle ultime amichevoli, certo, ma c’è anche dell’altro.
C’è, soprattutto, un melting pot in cui sono state riversate tutte le paure, le angosce e le delusioni dei tifosi del Napoli. Che si aspettavano un mercato di alto profilo, complice l’ingaggio di Ronaldo da parte della Juventus. Che si aspettavano Cavani, illusi da una fuga incontrollata di gossip non confermati (che ben presto ha provocato una psicosi), e che fanno fatica a tornare sulla terra dopo aver sognato.
Sì, è stata un’estate finora tribolata. E vicende societarie hanno contribuito ad aumentare un malumore che – tra i tifosi – è palpabile. Si manifesta sui social, che incanala e catalizza le emozioni della piazza, e in città, con striscioni di contestazione. Nel popolo sembra essersi formata (o, meglio, amplificata una situazione già esistente) una spaccatura tra tifosi. Guelfi e ghibellini, sostenitori di De Laurentiis e contestatori.
Le ultime manovre del patron, d’altronde, non hanno riscosso consensi. L’acquisto del Bari, le polemiche sullo stadio e il lieve aumento nei prezzi dei biglietti per Napoli-Milan hanno contribuito ad alimentare un’estate infuocata. Si avverte la sensazione di un ambiente preoccupato, angosciato dalla possibilità di perdere terreno dalla Juventus, dopo una stagione vissuta oltre le proprie possibilità.
I risultati sul campo – in questa logica – ottengono uno spazio solo marginale. Liverpool e Wolfsburg hanno restituito solo ossa rotte, un Napoli in ritardo di condizione e nei dettami tattici e tantissimi dubbi. Su Hamsik in cabina di regia, sulla tenuta difensiva, sul tempo che ci vorrà. Più di quanto pensato, forse. Fisiologico che ne serva per assimilare nuovi concetti. Il problema, però, è che il tempo non abbonda. Anzi. Ne servirebbe più di quanto il calendario conceda: ma fra una settimana, d’altronde, si va davvero in scena. Un lato positivo c’è: finirà un’estate di drammi, dubbi, polemiche e perplessità.