Nove gol subiti in tre partite, non di certo il bottino che si aspettavano il Napoli e Carlo Ancelotti. Una fase difensiva tutta da rivedere per gli azzurri con la gara contro la Lazio che è ormai ad un passo. Sette giorni, o anche meno, per cambiare le cose. Ancelotti si è divertito a sperimentare in questo mini tour europeo contro Liverpool, Borussia Dortmund e Wolfsburg, ma le indicazioni peggiori sono arrivate proprio dalla fase arretrata. Non tanto – e non solo – un problema di singoli, ma un assetto difensivo al completo che lascia spazio a troppi errori di concetto che hanno spalancato spesso la porta agli avversari.
Contro il Liverpool fu la volta di Karnezis. Il portiere greco non mostrò eccessiva brillantezza, così come accaduto in occasione del match di ieri sera in Germania. L’allarme portiere era già scattato dopo l’infortunio di Meret a Dimaro (LEGGI QUI), ma oggi resta importante. Tanti i nomi accostati alla porta azzurra (l’ultimo quello di Kevin Trapp, oggi al PSG), ma di concreto c’è che ancora non si conosce il nome di chi scenderà in campo titolare contro la Lazio all’Olimpico. Ochoa? Mignolet? Ospina? Forse Tatarusanu. Il mercato non aiuta le voglie di un Napoli che però per fare bene ha bisogno anche dell’aiuto dei veterani.
Nell’attesa del rientro di Ghoulam, Mario Rui è sembrato subito il più in forma. Bene Luperto, adattato a sinistra, meno la catena destra: Hysaj non è il prototipo di terzino che calza a pennello al gioco di Ancelotti, Malcuit si è visto ieri per la prima volta ed ha confermato le aspettative su di lui. Offensivamente molto brillante, difensivamente disastroso. Suo l’errore sul gol del 2-1 Wolfsburg. In affanno sono parsi anche Albiol e Koulibaly, ma perché la coppia brillante dell’ultimo anno ora va in difficoltà?
La ragione è qualche metro più avanti. Il saluto a Jorginho è stato un problema non tanto per la manovra offensiva degli azzurri, quanto per la copertura difensiva. L’italo-brasiliano consentiva un numero importante a partita di palloni recuperati, un vero aiuto per tutta la retroguardia napoletana. La coppia con Allan in mezzo al campo era manna dal cielo e lasciava Hamsik libero di sganciarsi e agire offensivamente. Oggi, invece, il capitano slovacco è diventato playmaker, consentendo poca copertura ai difensori e lasciando quasi sempre scoperta la zona che fa da raccordo tra i due reparti. Nello specifico, poi, la gara di ieri sera non aveva visto nemmeno Allan dal primo minuto, scelta che aveva lasciato ampio spazio ai tedeschi in ripartenza.
La mossa giusta? Ancelotti la troverà – si spera – per la gara dell’Olimpico contro la Lazio, ma ad oggi è preoccupante la quantità di svarioni concessi dagli azzurri. In attesa di un un nuovo portiere, l’ex allenatore di Milan e Real Madrid potrebbe anche optare per un cambio tattico: dal 4-3-3 al 4-2-3-1, per consentire così maggiore copertura alla difesa ed affidare il centrocampo alle gambe ed ai muscoli di una coppia come quella Allan-Diawara. In attesa che le gambe comincino a girare di più per poter vedere il Napoli offensivo che anche Ancelotti si aspetta.
GENNARO ARPAIA
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Articolo modificato 12 Ago 2018 - 14:57