L’inizio di stagione del Napoli ha mostrato una squadra con enorme potenziale, che può sicuramente dire la sua in questo campionato, a patto che si risolvano una serie di difetti che la squadra ha dimostrato di avere.
La fase difensiva ha mostrato qualche carenza, con 6 gol subiti in sole tre partite. Decisamente troppi per una formazione che punta a lottare per il vertice della classifica. Ecco perché si è paventata anche la possibilità di un cambio di modulo, con il Napoli che potrebbe passare dal 4-3-3 al 4-2-3-1, modulo utilizzato contro Milan e Sampdoria nel tentativo di recuperare la partita, ma che solo nel primo caso ha dato esito positivo.
Ebbene, secondo quanto rivelato dall’edizione odierna di Repubblica, secondo Carlo Ancelotti il problema non è l’organizzazione tattica della squadra. Il tecnico crede fermamente che la soluzione migliore con cui andare avanti sia il 4-3-3, con la possibilità di cambiare schieramento a partita in corso. Semmai ciò che va assolutamente invertito è il trend dei primi tempi che fin qui ha sempre visto un Napoli andare in svantaggio con gli avversari, atteggiamento ritenuto troppo passivo da Ancelotti a causa di una mentalità vincente ancora da forgiare. L’allenatore ritiene che la squadra abbia approcciato i precedenti impegni senza la giusta cattiveria, indicando in questo aspetto il vero problema a cui porre rimedio.
Non solo l’atteggiamento, ma forse anche altro potrebbe aver influito sui risultati della squadra. A riferirlo è l’edizione odierna di Tuttosport che sottolinea come la squadra azzurra sia la 17esima per chilometri percorsi in Serie A con 106,708km di media a partita. Il quotidiano – che titola l’articolo in questione “Napoli lumaca” – s’interroga: è una questione di condizione, che prestò sarà ottimale per tutti, oppure c’è bisogno d’altro tempo per digerire la cura del nuovo allenatore?