Il rapporto tra una buona fetta dei tifosi del Napoli e De Laurentiis continua a non essere dei più idilliaci. I tifosi azzurri sono stanchi e starebbero pensando ad una contestazione decisa tra gli spalti di Fuorigrotta. Questo quanto riportato da Il Mattino:
Tira una brutta aria sugli spalti del San Paolo. Aria di fronda. Frange della tifoseria organizzata, a cominciare da quella «dura e pura» incarnata dagli ultrà della Curva A, starebbero organizzando forme di protesta anche clamorose per far arrivare al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis la propria voce di dissenso aperto. Per il momento si rincorrono voci insistenti, e tanto basta naturalmente a far scattare le antenne degli investigatori, Digos in testa.
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La prima cartina di tornasole arriverà domani pomeriggio, quando si apriranno i cancelli dello stadio di Fuorigrotta per la partita tra il Napoli e la Fiorentina. La prevendita è stata un flop: e – stando almeno alle ultime notizie che arrivano dal botteghino – sugli spalti del San Paolo si conteranno ampi spazi vuoti. Possibili le contestazioni classiche nei confronti della società, affidate ai cori e agli striscioni.
Ma è in occasione della prima partita casalinga del Napoli in Champions League che potrebbe verificarsi la più clamorosa delle azioni da parte della tifoseria organizzata. Qui entrano in gioco le indiscrezioni, che si ripetono scorrendo però sotto traccia, impetuose e preoccupanti come lo scorrere impetuoso di un fiume carsico. Useremo il condizionale, d’obbligo come sempre in circostanze tanto delicate. Ma il tam tam circola già, al punto da essere arrivato anche all’orecchio di chi non fa parte delle sigle che compongono la galassia ultrà. C’è una parte di tifosi, quelli probabilmente più «intransigenti», che non perdona al presidente del Napoli presunti errori nella conduzione della campagna acquisti; che sembra aver mal digerito la decisione del patron azzurro di voler mettere mano al portafogli per comprare il Bari, e ancor di più di aver annunciato di esser disponibile ad acquisire anche la presidenza dell’Hajduk di Spalato.
Ed è proprio da queste considerazioni che tra le frange estreme dell’universo ultrà starebbe maturando una decisione clamorosa: quella di organizzare una contestazione tutt’altro che pacifica in occasione del primo match casalingo di Champions che gli azzurri disputeranno il 3 ottobre. Un disegno perverso, al limite del masochistico: c’è infatti chi – pur di creare alla società di De Laurentiis un danno oggettivo, sarebbe pronto a porre in atto condotte capaci di determinare la squalifica del San Paolo. Come? È presto per dirlo: ma – dal momento che il catino di Fuorigrotta è già stato oggetto di una diffida comminata dall’Uefa – basterebbe davvero poco a far scattare la sanzione più grave. Sarebbero sufficienti due petardi, o addirittura basterebbe occupare ad arte le verticali delle gradinate adibite a scale, che per normativa sportiva legata anche a ragioni di sicurezza devono rigorosamente essere lasciate libere. L’obiettivo di questo piano è chiaro: determinare un danno economico alle casse della società azzurra.
E poi resta l’altra incognita che, giustamente, toglie il sonno già sin d’ora a chi dovrà garantire che tutto fili liscio quando al San Paolo arriveranno i tifosi inglesi. C’è un brutto precedente che non aiuta certo a immaginare una serata di tutto relax per i responsabili dell’ordine pubblico per Napoli-Liverpool: quello che risale al novembre del 2010, quando le due squadre si incontrarono allo stadio Anfield (la partita finì 3 a 1 per i «Reds») e, al termine della partita si verificarono incidenti tra le opposte tifoserie.
Articolo modificato 14 Set 2018 - 14:36