Tanto+turnover%2C+ma+con+tre+intoccabili%3A+Koulibaly%2C+Allan+e+Insigne+sono+i+veri+top+player+del+Napoli
spazionapoliit
/2018/09/27/koulibaly-allan-insigne-napoli/amp/
Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news

Tanto turnover, ma con tre intoccabili: Koulibaly, Allan e Insigne sono i veri top player del Napoli

Sì, finalmente il Napoli pare essersi ritrovato. Non solo i risultati, adesso la formazione di Ancelotti pare aver trovato un suo equilibrio. Equilibrio che ha portato a maggiori sicurezze. Sicurezze che hanno liberato mentalmente i calciatori azzurri, tornati sicuri delle proprie forze a tal punto da dominare gli avversari sciorinando un calcio da urlo. Finalmente il Napoli di Ancelotti si è scrollato di dosso la fastidiosa ombra della squadra di Sarri: questo semplicemente perché questo Napoli gioca meravigliosamente bene, come quello precedente. Anzi, forse anche meglio.

Il motivo? Molto semplice: perché adesso la qualità del gioco non subisce variazioni in base agli interpreti. Scordiamo i titolarissimi, centrare la formazione di gara in gara da oggi in poi sarà una vera impresa. Questa è la vera vittoria del mister partenopeo: in poco più di 50 giorni ha già utilizzato 2 moduli diversi, 21 giocatori (mancano solo i 4 infortunati Meret, Chiriches, Ghoulam e Younes), ma soprattutto ha reso “importanti” tutti i membri della rosa. Eppure, come in qualsiasi squadra accade, anche il Napoli non può prescindere da alcuni punti cardine, che pian piano stanno emergendo. La sensazione che si è avuta in queste prime settime, è infatti quella che tutti i giocatori della rosa possano ruotare senza particolari problemi. Tutti tranne tre: Koulibaly, Allan e Insigne.

KOULIBALY, ORA ANCHE UN LEADER!

FOTO: SSC Napoli

Il difensore franco-senegalese era già considerato tra i migliori difensori d’Europa, ma quest’anno sta compiendo l’ennesimo upgrade. Quell’aggiornamento che gli mancava per essere il top tra i top. Di cosa parliamo? Della leadership. Koulibaly non è mai stato un difensore in grado di comandare la linea difensiva, bensì si è sempre lasciato guidare, nel triennio firmato Maurizio Sarri, da due imprescindibili compagni: Albiol e Reina.

Il portiere è passato al Milan, mentre Albiol – complice anche l’incessante avanzamento degli anni – necessita di riposo un po’ più  di frequente. Dunque le responsabilità della difesa sono di colpo piovute su Kalidou, che ci ha messo qualche settimana per assumersi questo compito, che però adesso svolge al meglio. In coppia con Maksimovic, contro Parma e Fiorentina, è stato lui a guidare il reparto arretrato, gare che hanno visto la retroguardia giganteggiare sugli avversari con sicurezza. Non a caso partite chiuse senza subire reti, costante che ad inizio stagione aveva invece fatto preoccupare l’intero tifo partenopeo. Insomma, Koulibaly sta innalzando il livello delle proprie prestazioni, confermandosi – ora sì – come uno dei migliori (se non il migliore in assoluto) difensori al mondo.

IL VERO REGISTA SI CHIAMA ALLAN

FOTO: SSC Napoli

E che dire di Allan? Semplicemente mostruoso. Il vero motore del centrocampo. Scatta, recupera, aggredisce, riparte, imposta e talvolta ispira anche la giocata vincente. Tra i giocatori “insostituibili” è forse quello che ha tirato più il fiato, ma semplicemente perché la sua interpretazione del ruolo è impressionate e di conseguenza oltremodo dispendiosa. In questo momento Allan è un punto di riferimento dei compagni: lo cercano, lui si fa dare la palla e la gioca con personalità, oltre che con qualità. Contro il Parma ha toccato il pallone 101 volte, avendo una precisione nei passaggi del 94,4%. In attesa del miglior Hamsik, al momento è Allan il vero regista della squadra. Certo, con compiti diversi da quelli del classico metodista, ma ad oggi è impensabile che il Napoli possa farne a meno – soprattutto in gare di un certo livello -.

GOL, ASSIST E… FANTASIA: LA NUOVA VITA DI LORENZO ‘IL MAGNIFICO’

FOTO: SSC Napoli

Infine l’ultimo anello della catena, colui che con le sue giocate – tutto estro e fantasia – riesce ad accendere la squadra. Parliamo ovviamente di Lorenzo Insigne, scopertosi improvvisamente attaccante centrale, in barba a tutti coloro che l’hanno sempre definito un esterno e niente più. E invece Lorenzo ha dimostrato che l’attaccante lo sa fare, eccome se lo sa fare. 5 reti in 6 partite di campionato e attuale vice-cannoniere del campionato (dietro solo a Piatek del Genoa a quota 6, ndr). Ma non solo reti decisive, Insigne si mette disposizione dei compagni, li manda in porta con una certa facilità (i suoi cross per Callejon sono ormai motivo di studio, ndr) come l’assist di prima per Milik nel match con il Parma dimostra.

È lui il perno al quale si è affidato Ancelotti in avanti, che accentrandolo ne ha sprigionato la propensione ad andare in gol. E finché Lorenzo è “caldo”, c’è da credere che il mister difficilmente deciderà di rinunciarvi.

LA ‘SPINA DORSALE’ SCELTA DA ANCELOTTI

Insomma, Ancelotti ha probabilmente dimostrato di poter ruotare senza particolari problemi tutti i giocatori a sua disposizione, ma allo stesso tempo ha compreso – da grande allenatore qual è – che ogni formazione ha bisogno della propria ossatura dal quale non si può prescindere: un difensore, un centrocampista ed un attaccante. Ovvero quella che in gergo calcistico viene definita la “spina dorsale” della squadra, le cui vertebre principali sono costituite da Koulibaly, Allan e Insigne: i tre veri top player del nuovo Napoli.

RIPRODUZIONE RISERVATA
Pasquale Giacometti

Articolo modificato 27 Set 2018 - 13:50

Share
Scritto da
Pasquale Giacometti